Il 5 marzo io e Sara Poluzzi siamo state a Montecitorio ospitate in un seminario organizzato da FIAB – Onlus con la Commissione Parlamentare Trasporti: “Intermodalità tra i sistemi di trasporto sostenibile”. L’evento, programmato come evento di avvicinamento agli Stati Generali della Mobilità Nuova di aprile, ha messo in campo buone pratiche, soluzioni tecniche e problemi politici e amministrativi legati al mancato sviluppo di un settore della mobilità.
Tutte le presentazioni della mattinata sono consultabili sul sito di FIAB, di particolare interesse l’intervento di Giulia Cortesi che ci racconta i numeri di quanti utilizzano i treni tedeschi di lunga percorrenza con il trasporto bici verso l’Italia: sono 15.000 ogni anno i passeggeri con bici al seguito che da Vienna e Monaco arrivano a Roma, Bologna e Verona, mentre il nostro operatore nazionale, Trenitalia, continua a invocare le pieghevoli.
Tra gli interventi che non trovate sul sito, segnaliamo in particolare tre momenti:
– Di fronte alla bocciatura sostanziale del Senato a punti della legge-delega sul Codice della Strada che riguardano proprio la mobilità sostenibile (“perché non c’è copertura finanziaria”), il relatore della legge e coordinatore della tavola rotonda, l’On. Paolo Gandolfi commenta che la «mobilità rimane ancora un tema marginale nel dibattito politico ma centrale nella vita quotidiana di tutti noi». La legge verrà incardinata e riscritta per essere approvata, o in alternativa, afferma il Presidente della Commissione Trasporti Michele Meta, verrà tradotta in una ventina provvedimenti urgenti di immediata approvazione, i quali però non darebbero al Codice della Strada quella nuova e sostanziale impostazione che aveva determinato. E allora speriamo che siano sincere le parole del Viceministro ai Trasporti Riccardo Nencini il quale dice che «manca un disegno d’insieme, è tempo che il cerotto dell’intermodalità diventi un elemento della strategia, e che il Codice della Strada incontri il modello della Smar City per dargli realtà».
– L’intervento di Sara Poluzzi ha riportatola dimensione profondamente politica della situazione italiana sui servizi intermodali e sulle infrastrutture a servizio della mobilità, le quali, di fatto, riflettono un pensiero unico (l’utilizzo dell’automobile) e senza vie d’uscita, mentre un servizio moderno dovrebbe essere in grado di tenere conto della diversità delle esigenze. La petizione portata avanti sulla piattaforma change.org ha dimostrato l’enorme sensibilità al tema e la disomogeneità tra il potenziale della domanda e l’offerta. Le infrastrutture ferroviarie – osserva la Poluzzi – sono già a un buon grado di sviluppo, i treni hanno spazi facilmente adeguabili al trasporto bici, le persone dimostrano una crescente necessità di spostarsi meglio e di risparmiare in tutti i sensi: un pendolare che si sposta in auto da Imola e Bologna produce circa 2 tonnellate e mezzo di CO2 all’anno. Date le pronte risposte sia da parte dell’azienda Trenitalia che da parte della Regione Emilia Romagna, il tessuto culturale e politico si è dimostrato pronto, quello che manca, ora, è un interlocutore univoco capace di dare seguito a una modifica del sistema: «Non tutto quello che dobbiamo cambiare è difficile e costoso».
– Nella tavola rotonda, il cui scopo era quello di definire possibili soluzioni per incrementare l’intermodalità, gli interventi più propositivi e interessanti sono arrivati dal comparto degli operatori economici privati del settore trasporti, i quali hanno interesse nel vendere il servizio. In particolare, l‘intervento di Maurizio Ionico, amministratore unico delle Ferrovie Udine-Cividale, ha ridato speranza e concretezza al futuro dell’intermodalità raccontando del treno Mi.co.tra, un treno con 90 posti bici che corre lungo la ciclabile Alpe-Adria fino a Salisburgo, utilizzato da pendolari e ciclisti. Il Dott. Ionico ci ha raccontato un sistema che non prevede sovrapposizioni tra treno e bus, che non pone limiti all’intermodalità, che si occupa delle relazioni con gli altri sistemi e che sa rispondere con adeguati cadenzamenti e coincidenze alle esigenze di diversi target.
Speriamo che tutti abbiano preso appunti. Di seguito la rassegna stampa
Simona Larghetti
Repubblica – Piste ciclabili lungo i binari del treno, bicistrade urbane per l’intermodalità
Video – Agenzia Vista / Agenzia Vista
Panorama.it – Bici+mezzi VS traffico: così a Roma aumenterebbero benessere e posti di lavoro
Focus.it – Bici+mezzi VS traffico: così a Roma aumenterebbero benessere e posti di lavoro