Mercoledì 23 gennaio alle ore 20 è convocata l’assemblea annuale dell’Associazione Salvaiciclisti-Bologna nella sede di Porta Galliera, Piazza XX Settembre 2/3 per approvare il bilancio consuntivo 2018 e il bilancio preventivo 2019.
Approveremo il calendario delle attività, rinnoveremo la tessera associativa e discuteremo di come portare avanti il nostro impegno per la ciclabilità urbana.
Salvaiciclisti è sempre più una comunità variegata di utenti della strada attivi e consapevoli, impegnati su diversi livelli per occuparsi del bene comune e sensibilizzare i concittadini, le istituzioni e i media sulla necessità di rivoluzionare il nostro modo di stare nello spazio pubblico.
Che cosa ha prodotto questo impegno nel 2019?
Secondo Gabriele, meglio conosciuto come Lele Bike, la cosa più interessante del 2018 è stato il flashmob in via Frassinago, in cui abbiamo aiutato il gruppo dei genitori delle scuole dei dintorni a portare all’attenzione del Quartiere e del Comune l’urgenza di un percorso ciclabile dai viali verso il centro; per Lele è stato interessante anche il lancio del servizio Mobike, che ha portato tante persone a pedalare di più: purtroppo però – secondo Lele e tanti altri – il Comune ha mostrato un atteggiamento contraddittorio nei confronti della ciclabilità, impegnando tante risorse in una campagna di denigrazione di chi si sposta in bici utilizzando vigili in borghese per moltiplicare il numero di multe, a discapito di uno scarsa ricaduta positiva di questa azione sulla comunità: il 2018 infatti ha avuto tante vittime a piedi e in bicicletta, per cui non si è aumentata la sicurezza per i pedoni e per gli altri utenti. Per molti “È stato l’anno della schizofrenia politica che oggi ti racconta il sogno del Pums e domani sguinzaglia i vigili in borghese. Che oggi annuncia nuove piste ciclabili e domani addita i ciclisti come selvaggi e pericolosi”.
Per Gerry e Lele comunque l’aspettativa è di avere sempre più ciclisti in città e di avere un peso sempre maggiore nelle scelte dell’amministrazione, per arrivare a vedere la transizione alla
mobilità dolce disegnata nel nuovo PUMS metropolitano e il 2019 si prospetta molto battagliero.
Anche per Bart e Alice il flashmob di via Frassinago ha segnato un momento importante di ascolto delle necessità delle persone che non necessariamente gravitano intorno ad associazioni strutturate ma che sono comunque interessate a aiutare la collettività a spostarsi meglio, perché la nuova pista di via Frassinago “in termini di asfalto sono 50 metri di pista ciclabile, ma in termini politici sembrano 5000” come dice Teresa.
Lo stesso senso di comunità lo abbiamo sentito tutti alla Bicifestazione di Roma: “una giornata per rendermi conto che la mobilità come piace a noi non è un affare di Bologna, ma siamo tanti di più, ho sentito molta fratellanza in quella giornata. Mi sento di dire la stessa cosa per i Campionati di ciclomeccanica, che oltre ad unire tante persone, hanno consacrato Dynamo come la casa di tutt* noi e di chiunque pedali e creda nella veloruzione”.
I momenti collettivi sono stati dunque molto importanti, ma anche alcuni progetti specifici hanno aiutato l’associazione ad aiutare chi cerca nella bici “Il proprio mezzo verso l’emancipazione”, come il progetto “Biciliberatutti”, che forma insegnanti per seguire con un programma di tutoraggio personalizzato chi vuole imparare in bici a ogni età, anche da grande! Nel 2019 il progetto si estenderà formando nuovi insegnanti e organizzando momenti per i bambini. “Affiancheremo al progetto il servizio di accompagnamento per il bike-to-work” dice Sara, coordinatrice del progetto”. Non si finisce mai di imparare nemmeno per chi pedala già da tempo, è il caso di Otello, che nel 2018 ha scoperto come viaggiare in bicicletta: “Ho sempre usato la bici per andare a lavoro e per fare i giretti, ma nel 2018 ho avuto il mio debutto da cicloturista grazie al fantastico tour della Nutria. È difficile sottostimare l’importanza che un semplice fine settimana ha avuto sulla mia percezione della bicicletta. Non c’è però bisogno di andare lontano per allargare i propri orizzonti. Basta partecipare al BikeMeToTheMoon, il martedì sera, per riappropriarci delle strade e del piacere di vivere la città”.
Nel 2018 tutti i martedì abbiamo infatti pedalato (e continueremo a farlo nel 2019) con il BMTTM: “un movimento di avanguardia sociale, è la nuova mobilità che si materializza tra le auto in fila al semaforo, è scambio, movimento e socialità a costo zero. È il futuro, oggi, ed è per tutti!” continua Otello.
Per Teresa, la cosa più importante del 2018 è stata la capacità di collaborazione con altre associazioni: “come la la seconda edizione di Unibike to Refugees con la cooperativa Arca di Noè, per insegnare a usare la bici in città a persone richiedenti asilo che stanno cercando una seconda opportunità nel nostro paese; ma anche i Campionati di Ciclomeccanica con la ciclofficina di Modena e con altre ciclo d’Italia; il giretto con il WWF in cui siamo andati a visitare l’oasi naturale che si trova ai Giardini Margherita; mi piace l’idea di sperimentare anche altri spazi e altre esperienze associative come la nostra”.
Riecheggia una convinzione diffusa: “Nel 2019 mi aspetto tanta fatica, perchè a livello nazionale non vedo nessun interesse ai temi ambientali e alla mobilità sostenibile, perché il ciclista è ancora visto come un problema e non come una soluzione. Spero in più umanità e in tante nuove attività “in strada”.
Ed è in strada che ripartiremo con il nostro impegno per il 2019.
Venite in assemblea, sostenete l’associazione, abbiamo bisogno della vostra energia e del vostro supporto.