Monthly Archives: Gennaio 2019

Bike To Art: andiamo a Corticella!

Sabato 2 febbraio 2019

Partenza a Dynamo, via Indipendenza 71/z h. 11

In occasione della settimana dell’arte di ArteFiera, Salvaiciclisti insieme a Serendippo e Arcanto propone una gita fuoriporta per conoscere il progetto di arte diffusa a Corticella, tra le architetture del villaggio rurale, l’oasi naturalistica appena ripristinata da un gruppo di cittadini, le antiche fonti termali e il sostegno del Navile con il progetto Zona N G 6.16.

Una mattinata in bicicletta per conoscere l’arte negli spazi pubblici, a partecipazione gratuita e con finale al Centro Civico Michelini, per un brindisi insieme.

TAPPE in bici a Corticella
Antiche Fonti / Casalunga
Villaggio Rurale
Centro Civico Michelini che racchiude la Biblioteca intitolata al maestro Fabbri, maestro anarchico.

Accadimenti, sonorizzazioni e movimenti tra le tappe del percorso Te.Arte a cura di Serendippo e Arcanto.

Accompagnamento in bici a cura di Salvaiciclisti Bologna
Percorso facile e adatto a tutti, anche bambini
Partenza h. 11 da Velostazione Dynamo Bologna
Possibilità di noleggio bici a 5 Euro

Assemblea annuale 2019: perché essere soci SIC

Mercoledì 23 gennaio alle ore 20 è convocata l’assemblea annuale dell’Associazione Salvaiciclisti-Bologna nella sede di Porta Galliera, Piazza XX Settembre 2/3 per approvare il bilancio consuntivo 2018 e il bilancio preventivo 2019.

Approveremo il calendario delle attività, rinnoveremo la tessera associativa e discuteremo di come portare avanti il nostro impegno per la ciclabilità urbana.

Salvaiciclisti è sempre più una comunità variegata di utenti della strada attivi e consapevoli, impegnati su diversi livelli per occuparsi del bene comune e sensibilizzare i concittadini, le istituzioni e i media sulla necessità di rivoluzionare il nostro modo di stare nello spazio pubblico.

Che cosa ha prodotto questo impegno nel 2019?

Secondo Gabriele, meglio conosciuto come Lele Bike, la cosa più interessante del 2018 è stato il flashmob in via Frassinago, in cui abbiamo aiutato il gruppo dei genitori delle scuole dei dintorni a portare all’attenzione del Quartiere e del Comune l’urgenza di un percorso ciclabile dai viali verso il centro; per Lele è stato interessante anche il lancio del servizio Mobike, che ha portato tante persone a pedalare di più: purtroppo però – secondo Lele e tanti altri – il Comune ha mostrato un atteggiamento contraddittorio nei confronti della ciclabilità, impegnando tante risorse in una campagna di denigrazione di chi si sposta in bici utilizzando vigili in borghese per moltiplicare il numero di multe, a discapito di uno scarsa ricaduta positiva di questa azione sulla comunità: il 2018 infatti ha avuto tante vittime a piedi e in bicicletta, per cui non si è aumentata la sicurezza per i pedoni e per gli altri utenti. Per molti “È stato l’anno della schizofrenia politica che oggi ti racconta il sogno del Pums e domani sguinzaglia i vigili in borghese. Che oggi annuncia nuove piste ciclabili e domani addita i ciclisti come selvaggi e pericolosi”.

Per Gerry e Lele comunque l’aspettativa è di avere sempre più ciclisti in città e di avere un peso sempre maggiore nelle scelte dell’amministrazione, per arrivare a vedere la transizione alla

mobilità dolce disegnata nel nuovo PUMS metropolitano e il 2019 si prospetta molto battagliero.

Anche per Bart e Alice il flashmob di via Frassinago ha segnato un momento importante di ascolto delle necessità delle persone che non necessariamente gravitano intorno ad associazioni strutturate ma che sono comunque interessate a aiutare la collettività a spostarsi meglio, perché la nuova pista di via Frassinago “in termini di asfalto sono 50 metri di pista ciclabile, ma in termini politici sembrano 5000” come dice Teresa.

Lo stesso senso di comunità lo abbiamo sentito tutti alla Bicifestazione di Roma: “una giornata per rendermi conto che la mobilità come piace a noi non è un affare di Bologna, ma siamo tanti di più, ho sentito molta fratellanza in quella giornata. Mi sento di dire la stessa cosa per i Campionati di ciclomeccanica, che oltre ad unire tante persone, hanno consacrato Dynamo come la casa di tutt* noi e di chiunque pedali e creda nella veloruzione”.

I momenti collettivi sono stati dunque molto importanti, ma anche alcuni progetti specifici hanno aiutato l’associazione ad aiutare chi cerca nella bici “Il proprio mezzo verso l’emancipazione”, come il progetto “Biciliberatutti”, che forma insegnanti per seguire con un programma di tutoraggio personalizzato chi vuole imparare in bici a ogni età, anche da grande! Nel 2019 il progetto si estenderà formando nuovi insegnanti e organizzando momenti per i bambini. “Affiancheremo al progetto il servizio di accompagnamento per il bike-to-work” dice Sara, coordinatrice del progetto”. Non si finisce mai di imparare nemmeno per chi pedala già da tempo, è il caso di Otello, che nel 2018 ha scoperto come viaggiare in bicicletta: “Ho sempre usato la bici per andare a lavoro e per fare i giretti, ma nel 2018 ho avuto il mio debutto da cicloturista grazie al fantastico tour della Nutria. È difficile sottostimare l’importanza che un semplice fine settimana ha avuto sulla mia percezione della bicicletta. Non c’è però bisogno di andare lontano per allargare i propri orizzonti. Basta partecipare al BikeMeToTheMoon, il martedì sera, per riappropriarci delle strade e del piacere di vivere la città”.

Nel 2018 tutti i martedì abbiamo infatti pedalato (e continueremo a farlo nel 2019) con il BMTTM:  “un movimento di avanguardia sociale, è la nuova mobilità che si materializza tra le auto in fila al semaforo, è scambio, movimento e socialità a costo zero. È il futuro, oggi, ed è per tutti!” continua Otello.

Per Teresa, la cosa più importante del 2018 è stata la capacità di collaborazione con altre associazioni: “come la la seconda edizione di Unibike to Refugees con la cooperativa Arca di Noè, per insegnare a usare la bici in città a persone richiedenti asilo che stanno cercando una seconda opportunità nel nostro paese; ma anche i Campionati di Ciclomeccanica con la ciclofficina di Modena e con altre ciclo d’Italia; il giretto con il WWF in cui siamo andati a visitare l’oasi naturale che si trova ai Giardini Margherita; mi piace l’idea di sperimentare anche altri spazi e altre esperienze associative come la nostra”.

Riecheggia una convinzione diffusa: “Nel  2019 mi aspetto tanta fatica, perchè a livello nazionale non vedo nessun interesse ai temi ambientali e alla mobilità sostenibile, perché il ciclista è ancora visto come un problema e non come una soluzione. Spero in più umanità e in tante nuove attività “in strada”.

Ed è in strada che ripartiremo con il nostro impegno per il 2019.

Venite in assemblea, sostenete l’associazione, abbiamo bisogno della vostra energia e del vostro supporto.

In Strada Maggiore non c’è una ciclabile: dillo a tutti!

Da quando è stato installato il corrimano a protezione del Portico dei Servi in Strada Maggiore è il caos: è una ciclabile? Non è una ciclabile? Vedendo la segnaletica, sappiamo che il corsello di fianco al portico NON È UNA CICLABILE, ma molti utenti della Strada pensano di sì: ciclisti che la infilano andando in conflitto con i pedoni, autisti Tper che intimano ai ciclisti di sportarsi dalla Strada e utilizzare la ciclabile, in un’atmosfera di confusione e aggressività. A nulla sono valse le numerose segnalazioni portare all’attenzione di Tper da parte di utenti minacciati anche fisicamente dalla presenza degli autobus e dai loro conducenti.Purtroppo anche da parte del Comune di Bologna l’informazione diffusa è stata poco chiara: mentre l’Assessore Priolo ha rettificato sul sito del Comune di Bologna c’è ancora questo comunicato mai corretto. Andiamo in Strada Maggiore per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla natura di questo corsello pedonale. Vieni anche tu!

Appuntamento al Portico dei Servi, angolo Strada Maggiore, alle 8 di mercoledì 9 gennaio: pochi minuti prima di andare al lavoro per prendere la strada!

[aggiornamento Comunicato Stampa]

QUESTA NON È UNA CICLABILE

FLASHMOB DI SALVAICICLISTI STAMATTINA IN STRADA MAGGIORE

Questa mattina alcuni attivisti di “Salvaiciclisti Bologna” si sono trovati in Strada Maggiore per un flashmob nel tratto tra via Guerrazzi e via dei Bersaglieri il quale dal 2017 ospita in corrispondenza del Portico dei Servi una balaustra di metallo che delimita la carreggiata. Come ci è stato reso noto dalle autorità competenti, la balaustra è stata installata per proteggere il portico dal traffico pesante, e per lungo tempo si è detto (come riporta l’ultimo comunicato del Comune in merito del 14 febbraio 2017) che se ne sarebbe ricavata una ciclabile, come di fatto veniva usata da tempo in modo spontaneo da chi percorre quella strada in bici data l’alta conflittualità in particolare con i mezzi di Tper.

Nel corso dei lavori si è poi deciso di non fare la ciclabile, anche in seguito a una richiesta di Tper di non restringere troppo la carreggiata per consentire che il corsello fosse della dimensione idonea a quelle di una ciclabile. Allo stato attuale quindi la corsia non rappresenta in nessun modo una corsia ciclabile. Purtroppo ci viene frequentemente segnalato da soci e socie, cittadini e ciclisti urbani di frequente che alcuni conducenti Tper, in maniera spesso aggressiva e pericolosa, esortino i ciclisti a spostarsi su quella che erroneamente ritengono essere una pista ciclabile.

Per questo stamattina abbiamo installato dei cartelli che aiutino a capire qual è l’uso corretto della carreggiata in quel tratto di strada, anche perché al momento percorrerla in bicicletta non solo sarebbe pericoloso per i ciclisti stessi (essendo molto stretta) ma in mancanza di un’appropriata segnaletica, anche per i pedoni che ignari escono dal portico. Per questo abbiamo scritto alla Presidente Giuseppina Gualtieri e per conoscenza all’Assessore Priolo, nella speranza che sia possibile fare un comunicato interno a Tper per spiegare, una volta per tutte, ai propri autisti che la balaustra di Strada Maggiore non delimita una ciclabile, e che i ciclisti hanno il diritto e il dovere di transitare sulla carreggiata e di condividerla con gli altri veicoli.

Associazione Salvaiciclisti Bologna

Via dell’Indipendenza 71/Z, 40121 Bologna

[email protected]  

www.salvaiciclisti.bologna.it

IL CAMBIAMENTO? TORNARE INDIETRO DI 50 ANNI SU MOBILITA’ SOSTENIBILE E TUTELA DEI CENTRI STORICI

A seguito delle numerose proteste attraverso i social media,
si apre uno spiraglio per modifica della norma? Nella Legge di stabilità appena approvata, il Governo attuale, che si definisce “del cambiamento”, ha inserito una modifica pericolosa al Codice della Strada: si tratta di una
norma, il comma 103, che obbliga i Comuni a consentire “in ogni caso” a tutte le auto elettriche e ibride la circolazione nelle aree pedonali e nelle ZTL.
A nostro parere, questo intervento è una mostruosità che riporta indietro il Paese di almeno 50 anni, cancellando con due righe improvvisate i risultati raggiunti in decenni su mobilità sostenibile e tutela di piazze e strade delle città italiane, a danno di abitanti, commercianti, turisti e monumenti, alla faccia anche della sicurezza delle persone.
Immaginate piazza del Popolo a Roma o piazza del Plebiscito a Napoli, o piazza del Duomo a Milano, o via Maqueda a Palermo, percorse incessantemente da autovetture. Pensate ai centri storici medioevali di Bologna o Firenze, protetti da ZTL già a maglie troppo larghe, invasi dal
traffico e parcheggio selvaggio di altre migliaia di macchine in più.
È questo il cambiamento? È davvero il ritorno al passato della motorizzazione che occupa ogni spazio urbano l’unica direzione che si intende prendere per mostrare la “novità”? Dov’è finito
l’impegno alla “dieta del traffico”, ossia a togliere auto dalle città per renderle di nuovo vivibili e sicure, sottoscritto da tanti candidati, compreso il vicepremier Di Maio, in campagna elettorale?
Prendiamo atto – a seguito della nostra denuncia e del tamtam attraverso i social media – dell’importante impegno assunto dal Sottosegretario ai Trasporti Dall’Orco e delle reazioni negative degli Assessori dei Comuni di Milano, Bologna, Torino, Roma e di molte altre città. Chiediamo ora al Governo di trasformare con urgenza le parole in una decisione
concreta e netta: nel primo decreto utile, questa norma assurda non va modificata, ma semplicemente e integralmente cancellata, per spazzare via ogni equivoco interpretativo ed evitare di riempire le città con migliaia di macchine in più. Infatti i nostri centri storici, protetti per lo più da ZTL e solo in alcune strade e piazze da isole pedonali, vanno liberati dalle auto, da tutte le auto: non è più solo un problema di inquinamento,
ma di occupazione dello spazio pubblico, di congestione, di sicurezza.

FIAB – Federazione Italiana Amici della Bicicletta
Legambiente/Legambici
Alleanza Mobilità Dolce
Kyoto Club
Associazione Salvaiciclisti Bologna
Associazione Salvaiciclisti RomaFiab Torino Bike Pride
Bikeitalia.it
Genitori Antismog
Greenpeace
Napoli Bike Festival
Cittadini per l’aria
Milano Bike Coalition
Associazione Motoperpetuo Roma
Associazione Ciclonauti
Comitato Torino Respira
7 gennaio 2019