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Consegne Solidali

Il progetto ha avviato un servizio di consegne a domicilio che offre alle persone beni e servizi di prima necessità (spesa, pasti, libri in prestito del sistema bibliotecario, medicinali e assistenza domiciliare), nella sicurezza di agire in una filiera di rispetto del diritto dei lavoratori e di sostenibilità ambientale. “Consegne solidali” aderendo alla piattaforma “Consegne etiche”, rafforza il paradigma emergente dell’uso di mezzi sostenibili per le consegne di breve raggio anche nell’ambito sociale, ma senza dimenticare la qualità e la sicurezza delle condizioni di chi lavora nel settore del delivery, con la consapevolezza che alcune persone per la propria condizione stanno subendo più pesantemente gli effetti della pandemia e del confinamento/quarantena, come ad esempio persone disabili e anziane. 

La consegna a domicilio sostenibile e solidale diventa non solo la risposta a un bisogno logistico, ma un’occasione di relazione, incontro e presidio di un tessuto sociale che specie nelle periferie rischia di disgregarsi sempre più. 

Il progetto si focalizza nelle zone di Selva di Pescarola e Quartiere Savena nell’ottica di valorizzare il radicamento territoriale di alcuni partner e rispondere puntualmente a bisogni che sorgono più prepotentemente nelle periferie della città. 

Parallelamente il progetto cercherà anche di rafforzare la rete solidale dei ciclo-fattorini attualmente impiegati presso le tradizionali piattaforme per un miglioramento delle loro condizioni lavorative, offrendo un percorso di formazione sui diritti del lavoro e coinvolgendoli in un evento pubblico di condivisione degli obiettivi di “Consegne etiche”, così da aumentare la consapevolezza e la forza contrattuale di questi lavoratori. A loro sarà dedicato anche uno spazio confortevole e riscaldato di attesa tra una consegna e l’altra, che  avrà la funzione di creare maggiore integrazione del progetto con la piattaforma Consegne Etiche e offrire un luogo, anche fisico, di scambio di valori e solidarietà con un’altra categoria di fragilità, quella dei precari del food delivery.

LUOGO: Quartieri Navile e Savena

RETE: Antoniano Onlus; Civibo ODV; Senza il banco APS; Ya Basta! Bologna ODV; Idee in Movimento Società Cooperativa Sociale; Cucine Popolari. 

Il progetto è all’interno della Scuola di Azioni Collettive.

IN BICI PER FERMARE IL TTIP!

Sabato 18 aprile cittadini e movimenti della società civile scenderanno nelle piazze di oltre 300 città in tutto il mondo (decine in Italia), per chiedere di fermare i trattati di libero scambio con uno slogan comune: “Le persone e il pianeta prima dei profitti

Ma di che cosa stiamo parlando esattamente? Avete mai sentito parlare di TTIP?
Il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) è un accordo che mira a liberalizzare il commercio e gli investimenti tra UE e USA: questi due blocchi economici generano assieme oltre il 40% del PIL mondiale e l’interscambio commerciale e finanziario tra essi è stimato in 2,2 miliardi di dollari/giorno. La proposta di un accordo su investimenti e commercio tra Unione Europea e Stati Uniti è, da quel che si capisce dai documenti che per ora sono circolati, una minaccia non solo per le politiche di protezione dell’ambiente in Europa, ma anche per i benefici globali ad esse associati. Il TTIP rischia inoltre di indebolire le future norme di tutela dell’ambiente su entrambe le sponde dell’Atlantico. Gli effetti di questo trattato sono purtroppo già evidenti come dimostra l’assenza, nella proposta di Direttiva europea sulla qualità dei carburanti, di misure adeguate contro carburanti con elevate emissioni di gas serra. Ovviamente, anche il settore della “qualità alimentare”, dagli OGM alle certificazioni di qualità e tipicità, rischia di essere travolto da quest’accordo.

Quali effetti potrà produrre l’accordo se verrà approvato nella sua forma attuale?
Tutti i settori di produzione e consumo come cibo, farmaci, energia, chimica, ma anche i nostri diritti connessi all’accesso a servizi essenziali di alto valore commerciale come la scuola, la sanità, l’acqua, previdenza e pensioni, sarebbero tutti esposti a ulteriori privatizzazioni e alla potenziale acquisizione da parte delle imprese e dei gruppi economico-finanziari più attrezzati, e dunque più competitivi. Senza pensare che misure protettive, come i contratti di lavoro, misure di salvaguardia o protezione sociale o ambientale, potrebbero essere spazzati via a patto di affidarsi allo studio legale giusto e ben accreditato.

Questi sono solo alcuni degli aspetti critici che come membri attivi di Salvaiciclisti ci hanno convinto a prendere una posizione ben definita in merito e mobilitarci insieme al altre organizzazioni per opporci al TTIP e chiedere ai negoziatori europei e statunitensi di garantire un pieno accesso a tutti i documenti del negoziato. Oltre a chiedere che venga effettuata una Valutazione Complessiva della Sostenibilità Ambientale dell’accordo, da discutere con le Associazioni della società civile prima di procedere con ulteriori negoziati.

SABATO MATTINA CI TROVEREMO PER UNA PEDALATA IN CITTA’ PARTENDO DAL MERCATO DELLA TERRA ALLE 10,30. PEDALA PER FERMARE IL FANTASMA DEL TTIP!!!

Durante tutta la giornata ci saranno presidi informativi delle altre associazioni partecipanti, volantinaggio e qualche sorpresa, al Mercato della Terra, in piazza Nettuno e in piazza XX Settembre.

E’ sempre bello vedere un mare di bici unite per una giusta causa!

Diventa socio Salvaiciclisti-Bologna, iscriviti on line!

Al via la nuova campagna di tesseramento Salvaiciclisti-Bologna per l’anno 2015!

Adesso è possibile compilare un modulo on line per accedere al pre-tesserameto e scegliere se ritirare la nuova tessera al prossimo evento o presso uno dei negozi della rete bike-friendly, che giorno dopo giorno si sta ampliando su tutta la città!

Molte iniziative della nostra associazione sono portate avanti a titolo volontario e gratuito: è per questo motivo che il sostegno dei soci può alimentare le numerose attività di sensibilizzazione e inclusione sociale per incentivare  la mobilità ciclistica e aumentare la sicurezza di tutti gli utenti deboli della strada.

Nel 2014, insieme alla Consulta Comunale della Bicicletta, abbiamo garantito una voce a difesa dei ciclisti urbani nelle Commissioni del Consiglio Comunale e abbiamo lavorato con il Settore Mobilità per segnalare i disagi più evidenti che i ciclisti devono subire, dalla segnaletica ambigua all’interruzione delle piste ciclabili sui cantieri; abbiamo proposto le linee guida del futuro Biciplan,  e realizzato la campagna 30 e lode. Con la collaborazione di Urban Center abbiamo organizzato i corsi UniBike – l’Università della Bicicletta, un punto di riferimento per la formazione gratuita e la diffusione di un ciclismo urbano più consapevole. Con la vostra partecipazione alle Mobility Mass abbiamo instaurato un dialogo costante con i media e con le istituzioni per assicurare visibilità alle emergenze sociali dei ciclisti urbani, dai furti alle morti stradali.

Nel 2015 vorremmo continuare a poter fare tutto questo e molto di più! Abbiamo aperto l’anno con la battaglia bici+treno, che ha già portato la Regione a trattare sul ripristino dell’abbonamento annuale, mentre noi ci apprestiamo a chiedere la gratuità del servizio in tutta l’Emilia Romagna.

Se sostieni i nostri stessi obiettivi, puoi diventare socio! Il costo della tessera è di 10 euro, ma c’è anche la possibilità di fare anche una donazione aggiuntiva all’associazione! Unisciti e pedala con noi!

IN 50.000 PER L’ABBONAMENTO SCOMPARSO

La petizione per istituire l’abbonamento nazionale treno+bici virale in 8 giorni

In poco più di una settimana la petizione pubblicata sulla piattaforma change.org ha raggiunto più di 50.000 firme. Lanciata il 4 gennaio, partita in sordina e poi diventata virale dopo che la storia di Sara è stata raccontata dall’agenzia Adnkronos, la petizione ha passato il traguardo a mezzanotte e continua ad essere firmata da centinaia di cittadini ogni ora.

Ogni giorno migliaia di lavoratori raggiungono o si allontanano da Bologna in auto, congestionando e inquinando il perimetro urbano. Per molti il treno non viene considerato una valida alternativa all’auto: treni in ritardo, vagoni affollati, e difficoltà a raggiungere la stazione più vicina. I servizi dedicati ai pendolari calano ogni giorno, e di recente è toccato all’abbonamento annuale bici+treno, che in Emilia Romagna è stato definitivamente cancellato.

Sara Poluzzi, che vive a Bologna e lavora a Imola, non si è arresa alla notizia e ha deciso di intraprendere la sua battaglia, sostenuta dal movimento #salvaiciclisti «che mi ha adottato», dice sulla piattaforma dove ha lanciato la petizione: «quando è stato cancellato l’abbonamento treno+bici in Emilia Romagna si è rotto qualcosa in me.Ho pensato che era ora di fare sentire la mia voce perché nonostante le belle parole e le interessanti teorie sulla sostenibilità dette e ripetute su tutti i media, si scivolava in maniera inaccettabile sulla messa in pratica, sulla pelle di chi tutti i giorni fa qualcosa di concreto».

In 8 giorni Sara ha dimostrato che la lotta per un trasporto intermodale di livello europeo è più attuale e condivisa che mai. Nessuna risposta al momento da Trenitalia, che in Emilia Romagna ha cancellato l’abbonamento per l’aggiornamento di un software e non ha ritenuto opportuno continuare a offrire questo servizio. «La petizione ha una grande partecipazione perché in modo chiaro chiede al Paese di fare un piccolo passo in avanti.» osserva Adriano Cavaliere, Presidente di Salvaiciclisti Bologna.

La possibilità di disporre di un abbonamento valido su tutto il territorio nazionale (e non a discrezione delle Regioni, come avviene ora) è infatti un tassello fondamentale per garantire una politica di trasporti intermodali in cui la combinazione della bicicletta per piccole distanze con il treno e il trasporto pubblico possa garantire al cittadino la vera libertà di movimento. Al momento l’Emilia Romagna resta un passo indietro.

 Leggi tutta la rassegna stampa

Il nostro 2014

Il 20 dicembre 2013 nasceva l’associazione Salvaiciclisti con 7 soci fondatori, ora siamo in 70 e in un anno abbiamo festeggiato i due anni del movimento nazionale #salvaiciclisti creando Bici Senza Frontiere, fatto il quinto Bike Pride Bologna, ciclo-viaggiato con I.ta.cà, portato avanti il lavoro di advocacy della Consulta Comunale della Bicicletta e purtroppo ricordato le nostre vittime con #BASTAMORTINSTRADA:  abbiamo organizzato circa 30 eventi coinvolgendo circa 10.000 persone e collaborando con una rete di circa 40 associazioni. Alla fine di questo meraviglioso 2014 è arrivata la sorpresa finale: siamo stati selezionati per il bando Incredibol che ci porterà ad aprire un ciclo-bar/velostazione e centro di servizi per il ciclismo urbano e ci prepariamo ad ospitare, il 10-11-12 aprile la seconda edizione degli Stati Generali della Mobilità NuovaTutto questo in mezzo a serate, biciclettate, bicibus, amicizia, aiuto e curiosità: è stato possibile grazie a voi, al vostro sostegno e alla vostra presenza, alle vostre idee meravigliose, agli spunti, al sostegno del gruppo nazionale, ai post sul gruppo locale fb che ha raggiunto 1100 membri, alle foto-segnalazioni, alle Mobility Mass, alle lotte fatte insieme e al passaparola continuo perché andare in bici è prima di tutto un piacere, oltre che un diritto!

Ci vediamo nel 2015, faremo una serata per ritrovarci, fare un po’ di assemblea e rinnovare le tessere, cercando di attivare anche una modalità di tesseramento online per tutti quelli che vogliono fare parte della nostra famiglia ma hanno poco tempo da dedicare agli incontri.
Buon 2015 a tutti, che la veloruzione ci accompagni verso la città che sogniamo!

27 diplomati al corso UniBike

È finito il corso d’autunno UniBike! Il nostro progetto di alta formazione del ciclismo urbano è arrivato alla sua sesta edizione con 110 iscritti totali e 27 studenti ciclisti che hanno seguito almeno il 75% delle lezioni, conseguendo il Diploma di Laurea in Ciclismo Urbano.

Ma come si arriva a frequentare un corso UniBike? Ci risponde Ivana, studentessa per caso:

«Ho iniziato a frequentare i corsi con curiosità e “al buio”, senza avere la minima idea di quello che avrei trovato. Ho trovato subito un livello molto alto, bella atmosfera e partecipazione».

– Quale lezione ti è piaciuta di più?
«Quella tenuta da Dondé su “città a misura di bicicletta” mi ha segnata particolarmente, giuro che nella prima mezz’ora mi sono anche commossa. Si parlava di come trasformare il tessuto urbano per renderlo più adatto alle persone… Sono sensibile al tema e avere di fronte una mente tanto illuminata non capita tutti i giorni, è stato emozionate.»

– Alla fine dell’esperienza, cosa ti è rimasto?
«Ci si sente meno “soli”, si è più consapevoli del mezzo che si conduce e…ci si ritrova con più amici!».

Per chi se lo fosse perso, sul nostro canale youtube UniBike Bologna è possibile recuperare tutti gli incontri registrati durante la diretta streaming.

Sulla sezione RISORSE potrai trovare molti dei contenuti che spieghiamo durante le lezioni, che presto saranno  disponibili anche in formato e-book, per una consultazione semplice e sempre attiva!

Salvaiciclisti selezionata per il bando Incredibol

Il sogno: DYNAMO 

Tra i 116 progetti presentati a questa edizione del bando Incredibol del Comune di Bologna, l’Associazione Salvaiciclisti, in rete con 12 partner e collaboratori, ha presentato DYNAMO, un urban bike cafè e velostazione, in cui fare attività di promozione per la mobilità ciclistica, intermodalità e offrire una casa per tutti i ciclisti urbani. È con grande gioia che vi comunichiamo che la nostra Associazione è rientrata tra i 18 soggetti vincitori e che il Comune ci darà uno spazio (ancora da definire quale) dove realizzare tutto questo!

Siamo usciti ora dalla conferenza stampa e speriamo di poter cominciare ad abitare lo spazio già nei prossimi mesi! In partneship con noi, oltre all’Associazione Yoda con cui organizziamo It.a.cà e il nostro collettivo di grafiche Talea, c’è UBM – Urban Bike Messengers, Bikeitalia.it, Coffee Break, Pedalando, Kilowatt, Bologna Welcome e il nostro avvocato, Cathy La Torre.
La nostra associazione non modificherà i suoi scopi, e lavoreremo in modo sempre più focalizzato e con impegno sempre maggiore per cambiare la mobilità di questa città e per far sentire ogni ciclista urbano a casa propria per le strade di Bologna.
Ci vediamo sabato per i festeggiamenti al party Guarda Mamma, Senza Mani, intanto un pezzettino del nostro sogno…

Dynamo_velostazione

…Il progetto Dynamo nasce dall’esperienza del gruppo Salvaiciclisti Bologna e dal suo network di promozione dell’uso della bicicletta nei contesti urbani. Dynamo è un luogo di aggregazione e di erogazione di servizi dedicato alla mobilità sostenibile: una velostazione, un punto di accoglienza turistica, consulenza e formazione sul mobility management, servizi per la mobilitazione delle merci su bici e un urban bike cafè per tutti gli utenti. Lo spazio sarà aperto a cittadini, turisti, imprese e city-users orientati su lifestyle e prodotti legati all’utilizzo della bicicletta, al trasporto pubblico e privato alimentato con fonti rinnovabili. Il luogo è pensato come punto d’incontro della bike community già radicata, predisposto per raccoglierne le esperienze, dare informazioni, accogliere i turisti, promuovere l’offerta del cicloturismo urbano e extraurbano, proporre soluzioni per spostamenti intermodali a privati e aziende con un parcheggi bici custodito e offrire noleggio e officina di riparazione per tutti coloro che arrivano a Bologna dalla Stazione e dall’Autostazione…

Benedizione delle biciclette – Mobility Mass di San Ravaldone

San Ravaldone, prega per noi! 

Sabato 13 dicembre, in Piazza del Nettuno alle 18.30 #Salvaiciclisti organizza la processione goliardica di San Ravaldone, Santo protettore dei ciclisti urbani: un santo popolare e laico che protegge tutti i tipi di biciclette, dalle più prestigiose bici da corsa alle bici tirate fuori dalle cantine e risistemate nelle ciclofficine, dalle cargo-bike alle bici pieghevoli, dalle city-bike alle scatto fisso.

san_ravaldone

 Nelle campagne Santa Lucia benediceva i mezzi agricoli e gli attrezzi da lavoro, ci sembra giusto ricordare attraverso questa tradizione che i mezzi che oggi consentono ai cittadini di lavorare e di essere efficienti sono proprio le nostre biciclette, economiche e pratiche per la città.

La tradizionale benedizione dei mezzi si trasforma in un rito urbano per proteggere le tue biciclette dalla cultura autocentrica, dai tombini sconnessi, dalla pioggia, dai furti e dalla prepotenza stradale. San Ravaldone sarà portato in processione, ovviamente in bicicletta, con una pacifica Mobility Mass, la biciclettata critica che vuole sensibilizzare la città al rispetto di tutti gli utenti della strada.

Dalle 16 alle 18, in Sala Borsa (Urban Center), l’ultima lezione di UniBike su come contrastare i furti di bici, con l’associazione L’Altra Babele.

La Mobility Mass di San Ravaldone terminerà sotto il ponte di via Libia presso Le Fucine Vulcaniche, dove dalle 20.00 si festeggerà la fine dell’anno ciclistico con la strana festa di laurea UniBIke Guarda Mamma Senza Mani: rock&roll dal vivo con il Progetto Spectra, set fotografici e gli spettacoli della Yurta Maktub.

«Usa la ciclabile!»

«USA LA CICLABILE!» 

Riechieggia nelle strade di Bologna il ritornello di quanti si lamento dell’indisciplina dei ciclisti, che spesso scelgono, contravvenendo all’obbligo del CdS, di non utilizzare le ciclabili.

Perché questi ciclisti non usano le ciclabili? Le ragioni sono molte, e in tanti rivendicano il non-obbligo di utilizzare la pista. La norma è infatti in discussione nella riforma del nuovo Codice della Strada, in questo momento in approvazione al Senato. Le nuove disposizioni prevedono che il ciclista possa scegliere se utilizzare il percorso riservato oppure condividere la strada con gli altri mezzi, per accorciare il percorso o per mantenete una velocità più sostenuta.

Chi va in bici sa bene che la pista ciclabile non sempre è adeguata (anche se negli ultimi anni si sono fatti incredibili passi avanti), ma soprattutto, non sempre è libera. La settimana scorsa abbiamo voluto fare un esperimento: 3 ciclisti urbani muniti di telefonino hanno documentato i parcheggi abusivi che incontrano per 5 giorni sul proprio percorso casa-lavoro. Il risultato è visibile nelle foto.

In particolare osserviamo:

– Via Saffi: i frequentatori di via Saffi non sembrano essersi abituati all’idea che lì ci sia una ciclabile, nonostante le numerose segnalazioni alla Polizia Municipale, il percorso è costantemente ingombro da parcheggi abusivi e gli utenti sono costretti a utilizzare la strada, e i più paurosi (purtroppo) i larghi portici;

– Via San Donato: si tratta di una delle ciclabili più utilizzate della città, ma non appena il flusso continuo di ciclisti diminuisce, quando cala la sera, diventa parcheggio abusivo per molti residenti;

– Via Albertoni/Viale Oriani: ogni mattina i fornitori dell’Ospedale Sant’Orsola (e non solo) utilizzano la ciclabile come zona carico/scarico, mentre i motorini utilizzano la pista per aggirare lo sbarra di via Albertoni, ingombrando un utilissimo percorso di collegamento periferico nord-sud della nostra città.

 

Questo è un appello per tutti i cittadini: le ciclabili non sono parcheggi, aiutateci a utilizzarle adeguatamente.

Guarda la gallery su Repubblica 

Leggi l’articolo sul Corriere di Bologna

Bike to Art – San Donato Work in Progress

Domenica 7 dicembre ore 11.00

In occasione di #WORK IN PROGRESS, mostra fotografica delle opere di Frontier – la linea dello stile ospitata al Graff San Donato (Giardino Bentivogli), uno speciale Bike To Art dedicato esclusivamente alle opere del Quartiere San Donato: Phase 2, Peeta, Nuria,M-City, Seikon, Dado, Etnik,  Honet

Partenza h.11:00 Giardino Bentivogli

Arrivo h 12.30 Aperitivo c/o Graff

 

[email protected]

3406143152

Etnik

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