Convocazione assemblea 2021

Bologna, 28 Dicembre 2020

ASSEMBLEA ORDINARIA

Convocazione

Il Consiglio Direttivo dell’Associazione Salvaiciclisti Bologna invita i propri associati all’Assemblea Ordinaria e per l’Elezione del Direttivo che si terrà in prima convocazione il 26 Gennaio 2021 alle ore 10.00 in videoconferenza, ed eventualmente in seconda convocazione il giorno 27 Gennaio 2021 alle ore 20.30 con le medesime modalità al link meet.google.com/qjs-ccos-apq.

L’Ordine del Giorno prevede che vengano discussi i seguenti punti:

Possono partecipare all’Assemblea Ordinaria tutti i soci che hanno versato la quota associativa per il 2020. 

Conosci i candidati

Roberto Tomesani

Mi candido al direttivo di Salvaiciclisti per la terza volta perché penso di avere ancora tante cose da portare in associazione. 
Perché amo le cose che facciamo e vorrei continuare a farle. 
Perché mi piace pedalare e vorrei portare in giro ancora tanta gente in bicicletta. 
Perché la disobbedienza civile come lotta politica se attuata da un singolo individuo può essere efficace ma da un gruppo di persone porta al successo.
E poi… 
Perché non posso stare senza di voi. 
Vota Tom il consigliere anziano! 

Alice Fanti

Mi chiamo Alice, ho 36 anni, origini lombarde, un marito bolognese, due gatte e cinque bici in garage. Cinque anni fa mi sono avvicinata a SIC-BO perché cercavo una comunità di persone che capissero come mi sentivo quando, tutti i giorni, mi trovavo ad attraversare la città in sella alla mia ravaldona per andare al lavoro, a fare la spesa, a cena dalle amiche. Che capissero la gioia del pedalare anche sotto la pioggia e la rabbia per tutte le ingiustizie a cui ogni ciclista urban* è costrett* ad assistere ogni benedetto giorno. Ho scelto di candidarmi anche questa volta al Direttivo dell’associazione perché ho ancora voglia di dedicare parte delle mie energie e del mio tempo alle cause della sostenibilità ambientale e della mobilità ecologica. A disposizione della nostra comunità metterò tenacia, passione e pazienza.
Mi piacerebbe rappresentare in particolar modo le istanze di quei ciclisti e di quelle cicliste che, pur soffrendo per le difficoltà e i problemi che vive quotidianamente chi come me si muove a pedali,  si sentono troppo timid* o introvers* per ingaggiare battaglie politiche o lanciare flame sui social. Il mio impegno è quello di far sentire la nostra voce con forza, ma senza rinunciare ai modi gentili e agli argomenti della ragione. E  alle prossime elezioni (o perché non già a queste?!) spero di vedere anche qualcun* di voi tra i/le candidat*!

Simona Larghetti

Mi chiamo Simona, ho 35 anni e nel 2013 insieme a un gruppo di sognatori ho contribuito a fondare questa associazione che ho l’onore di essere presidente dal 2015.
Siamo in una fase storica fondamentale dove i giovani e giovanissimi chiedono risposte e azioni concrete a salvaguardia del loro futuro, dove la politica istituzionale ha spesso perso autorevolezza e credibilità, e con una società civile estremamente dilaniata tra chi vorrebbe cambiare e chi fa molta fatica a farlo: per questo una società civile attiva e consapevole deve svolgere un ruolo fondamentale di accompagnamento e rinforzo di tutte le persone che con fatica affermano il loro diritto a rimanere vivi muovendosi, respirando e vivendo la strada., Penso che la nostra associazione stia svolgendo un lavoro egregio nell’essere un punto di riferimento per queste persone. La bicicletta per me è libertà, democrazia, rispetto dell’ambiente, soluzione per rendersi la vita più semplice, bella e divertente ed è l’alleata numero uno per una rivoluzione ambientale delle comunità urbane. Per questo ogni giorno sono felice di dedicare il mio tempo, la mia professionalità e il mio cuore a disposizione di questa stupenda comunità e per questo vorrei continuare ad avere la vostra fiducia.

Adriano Cavaliere

Mi chiamo Adriano, ciclista urbano, padre, sorridente, fondatore dell’Associazione Salvaiciclisti-Bologna. Sono diventato attivista sui temi della mobilità inclusiva da quando ho smesso di essere responsabile solo di me stesso ed ho capito che la condivisione degli spazi è la ricetta per migliorare la convivenza nel tessuto urbano. La bici è il mio strumento quotidiano per creare rapporti sociali solidi, scoprire ed analizzare lo spazio che mi circonda,  fare politica. Come membro dell’attuale direttivo ho sempre cercato di spingere i soci verso un  maggior sviluppo dell’empatia e una maggiore consapevolezza di se stessi e dei propri diritti.  Mi piace lavorare in gruppo, sempre, conscio che il confronto è l’unico strumento per migliorare.  Negli ultimi anni l’associazione è cambiata, è cresciuta come è cresciuto il numero di  persone che hanno dedicato sempre più energie ai temi della mobilità inclusiva e questo è per me fonte di immensa soddisfazione ed energia nuova.
Mi ricandido nel direttivo perché non sono stanco di dedicarmi con passione alle nuove sfide che già vedo davanti, con particolare attenzione al nuovo progetto Dynamo in cui l’associazione avrà un ruolo più incisivo e trainante.

Ivana Monaco

Sono Ivana, 47 anni, catanese, vivo a Bologna da quasi 18 anni e sono una bighellona imprigionata nel corpo di un’informatica.
Dopo 3 mesi dal mio trasferimento a Bologna, ho avuto in regalo una Bianchi dal telaio stranissimo e, da quel momento, è stato amore per la bici.
Nel 2006 mi sono definitivamente liberata dell’auto e, pian piano, mi sono resa conto che il numero di “strafatti di due ruote” cresceva e nascevano addirittura delle balotte di ciclist* urban* che organizzavano la parata dell’orgoglio ciclista!
Sono andata a curiosare e, dopo i primi Bike Pride, mi sono avvicinata definitivamente a Salvaiciclisti nel 2013 grazie a Unibike <3; da lì in avanti, la partecipazione si è fatta più intensa: banchetti, flashmob, volantinaggi, fino all’apertura di Dynamo, la casa di noi tutt*. 
Nell’autunno 2019 sono entrata nell’attuale Direttivo e mi sono sentita subito coinvolta e parte attiva nei vari progetti portati avanti dall’associazione, nonostante questo che sta per concludersi sia stato un anno molto pesante e complicato per ragioni a noi tutt* note.
Credo sia quindi quasi naturale riproporre la mia candidatura al Direttivo.
Non farlo, vorrebbe dire, forse… un po’… rinunciare al sogno. 
Quale sogno? una città letteralmente fagocitata dalle bici e da mezzi a impatto ambientale pari a 0, ZONE 30 rispettate, aria pulita e spazi urbani condivisi da persone e non colonizzati prevalentemente da auto e mezzi inquinanti, una politica più sensibile e attenta alla promozione della mobilità leggera nell’interesse (e per la salute) di tutt*. 

Paola Capriotti



Mi chiamo Paola Capriotti, sono Dottore di ricerca in Pianificazione Territoriale e Politiche  pubbliche del territorio (IUAV), e per professione svolgo attività di ricerca e consulenza per enti pubblici e privati sugli strumenti giuridici a supporto della rigenerazione urbana e territoriale. Attualmente sono Direttrice di AUDIS, l’associazione che dal 1995 si occupa di dismissione e rigenerazione urbana a livello nazionale, e  membro del direttivo di Planimetrie culturali con cui lavoriamo per promuovere l’uso temporaneo di spazi in abbandono.  Il mio rapporto con la bici inizia a 15 anni quando mio padre mi porta ad acquistare il motorino e io invece insisto per la bici. Da lì in avanti non ci siamo più lasciate. Oggi è il mio mezzo di trasporto, il mio sport, una passione che condivido con tutta la famiglia. Sono arrivata a Bologna nel 2004, qui ho studiato, ho trovato il mio compagno e sono nati Pietro e Adele.  Non posso dire che la città mi abbia dato poco e le riconosco tante virtù e un potenziale incredibile che passa proprio attraverso un’altra idea di mobilità e di spazio pubblico.  Sogno di attraversare la città (colli inclusi) in sicurezza, di vedere i miei figli muoversi autonomamente senza rischiare la vita godendo di un paesaggio urbano accogliente e sano. Penso che la mobilità non sia solo un mezzo, l’anello di congiunzione tra il punto A e il punto B, ma un’esperienza che può contribuire al benessere di tutti. 
Il mio incontro con SIC è avvenuto nel 2016 quando, portando Pietro al nido Villa Teresa in bici ci siamo accorti di quanto fosse pericolosa la strada, da lì l’idea di una petizione per cambiare la situazione con l’aiuto prezioso dell’associazione.
Sono convinta che SIC stia svolgendo un lavoro straordinario e vorrei contribuire a portare avanti le sue battaglie per una città più bella, accogliente e profumata!

Isabella Cioccolini

Mi chiamo Isabella, ho 35 anni e vivo a Bologna da 16. Nella città turrita ho finalmente potuto sfruttare tutto l’anno la bici, e tramite l’associazionismo studentesco mi sono avvicinata ai temi della mobilità sostenibile e dell’attivismo nel 2008. Insieme ad altr* visionar*, ho organizzato il primo Bike Pride Bologna nel 2010. Ho preso parte alle iniziative di Salvaiciclisti Bologna come movimento prima e come associazione poi, e insieme ad alcun* soc* ho fondato la cooperativa Dynamo nel 2015.
Non riesco ad immaginare la mia vita senza bici e senza questa community, e non riesco a immaginare una città in cui le auto la facciano da padrone imponendosi sulle geometrie urbane e sui nostri polmoni. Mi candido perché sono consapevole del cambiamento che possiamo generare e voglio pedalare ancora più forte per le nostre battaglie.

Matteo Melotti

Mi chiamo Matteo, ho 40 anni tondi tondi, nato e cresciuto a Bologna, una moglie e due figli di 10 e 12 anni che a me sembrano già troppo grandi (per intenderci, entrambi sono ormai alla 28”). Da adolescente scorrazzavo per la città in scooter, ci andavo anche al liceo che distava 600 metri da casa. A 28 anni è arrivata Bianca e quando ho realizzato che non potevo portare un bimbo di 6 mesi  in scooter ho dovuto ritirare fuori la bici dalla cantina. 
Pedalando ho riscoperto la mia città sotto un altro punto di vista: più lento, più vero, più umano, più rispettoso, ho riscoperto la libertà che solo la bici ti può regalare, ho riscoperto la gioia di entrare in una pozzanghera e pedalare chiacchierando fianco a fianco con Giulia mentre andiamo a cena fuori o a notte fonda con gli amici di sempre.

Pedalando ogni giorno ho capito che vorrei poter lasciare ai miei figli un mondo migliore, un’aria più respirabile, una città più vivibile, in cui al centro vi siano le persone e non le automobili. Non solo bici quindi, ma anche pedoanlità, redistribuzione dello spazio, verde, rispetto per noi e per gli altri, socialità e condivisione.
Quale modo migliore di ri-candidarsi in direttivo per realizzare un sogno?