Sabato 18 aprile cittadini e movimenti della società civile scenderanno nelle piazze di oltre 300 città in tutto il mondo (decine in Italia), per chiedere di fermare i trattati di libero scambio con uno slogan comune: “Le persone e il pianeta prima dei profitti”
Ma di che cosa stiamo parlando esattamente? Avete mai sentito parlare di TTIP?
Il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) è un accordo che mira a liberalizzare il commercio e gli investimenti tra UE e USA: questi due blocchi economici generano assieme oltre il 40% del PIL mondiale e l’interscambio commerciale e finanziario tra essi è stimato in 2,2 miliardi di dollari/giorno. La proposta di un accordo su investimenti e commercio tra Unione Europea e Stati Uniti è, da quel che si capisce dai documenti che per ora sono circolati, una minaccia non solo per le politiche di protezione dell’ambiente in Europa, ma anche per i benefici globali ad esse associati. Il TTIP rischia inoltre di indebolire le future norme di tutela dell’ambiente su entrambe le sponde dell’Atlantico. Gli effetti di questo trattato sono purtroppo già evidenti come dimostra l’assenza, nella proposta di Direttiva europea sulla qualità dei carburanti, di misure adeguate contro carburanti con elevate emissioni di gas serra. Ovviamente, anche il settore della “qualità alimentare”, dagli OGM alle certificazioni di qualità e tipicità, rischia di essere travolto da quest’accordo.
Quali effetti potrà produrre l’accordo se verrà approvato nella sua forma attuale?
Tutti i settori di produzione e consumo come cibo, farmaci, energia, chimica, ma anche i nostri diritti connessi all’accesso a servizi essenziali di alto valore commerciale come la scuola, la sanità, l’acqua, previdenza e pensioni, sarebbero tutti esposti a ulteriori privatizzazioni e alla potenziale acquisizione da parte delle imprese e dei gruppi economico-finanziari più attrezzati, e dunque più competitivi. Senza pensare che misure protettive, come i contratti di lavoro, misure di salvaguardia o protezione sociale o ambientale, potrebbero essere spazzati via a patto di affidarsi allo studio legale giusto e ben accreditato.
Questi sono solo alcuni degli aspetti critici che come membri attivi di Salvaiciclisti ci hanno convinto a prendere una posizione ben definita in merito e mobilitarci insieme al altre organizzazioni per opporci al TTIP e chiedere ai negoziatori europei e statunitensi di garantire un pieno accesso a tutti i documenti del negoziato. Oltre a chiedere che venga effettuata una Valutazione Complessiva della Sostenibilità Ambientale dell’accordo, da discutere con le Associazioni della società civile prima di procedere con ulteriori negoziati.
SABATO MATTINA CI TROVEREMO PER UNA PEDALATA IN CITTA’ PARTENDO DAL MERCATO DELLA TERRA ALLE 10,30. PEDALA PER FERMARE IL FANTASMA DEL TTIP!!!
Durante tutta la giornata ci saranno presidi informativi delle altre associazioni partecipanti, volantinaggio e qualche sorpresa, al Mercato della Terra, in piazza Nettuno e in piazza XX Settembre.
E’ sempre bello vedere un mare di bici unite per una giusta causa!