Trenitalia diventi moderna!

È arrivata una prima riposta da Trenitalia alla nostra petizione per l’introduzione dell’abbonamento nazionale bici+treno:
“Nell’ambito del contratto di servizio con le imprese ferroviarie, ogni Regione può autonomamente stabilire anche l’introduzione di forme di abbonamento particolari per i servizi di propria competenza, incluso quello che prevede il trasporto delle bici a bordo dei treni regionali”.

“Nulla preclude quindi l’autonoma scelta delle singole Regioni di stabilire forme di abbonamento o altre agevolazioni per il trasporto delle biciclette sostenendone il costo”.

Ecco la nostra risposta diffusa sulla piattaforma che ospita la petizione, change.org:

Cara Trenitalia, grazie per la risposta, non capita spesso di averne da te. Però vorrei dirti alcune cose.

La petizione, lanciata su change.org e sottoscritta ad oggi da 55.000 persone in due settimane, ha lo scopo di coinvolgerti direttamente. Perché sei l’unica, in Italia, ad avere i treni e i treni a noi servono per spostarci come nel resto d’Europa.

Il fine che vogliamo ottenere, come utenza e dunque meritevole di ascolto, è quello di migliorare l’interazione del servizio ferroviario con mezzi pratici ed ecologici come le biciclette: un abbonamento nazionale, mensile ed annuale, che consenta il trasporto di bici sui treni regionali ed a lunga percorrenza, annullando per sempre gli attuali regionalismi.

Eppure vediamo che la tua risposta è lontana dal concetto di responsabilità sociale di impresa, il quale dovrebbe portare un’azienda a curarsi dell’impatto che questa ha sui suoi frequentatori (e sull’ambiente), soprattutto per un servizio pubblico fondamentale come quello dei trasporti. Perlomeno nel 2015.

Credevamo fosse tuo interesse non solo sviluppare i servizi a maggior margine di guadagno, ma inseguire e anticipare le abitudini, le necessità e le tendenze di utilizzatori a basso impatto, che possono giovare alla tua immagine aziendale e proiettarti nel futuro.

Non voglio certo insegnarti il mestiere però ormai viaggiamo tutti, siamo informati, e sappiamo che le aziende moderne e organizzate basano il proprio successo sull’ascolto del cliente, mentre in questa circostanza è proprio una mancanza di ascolto che si avverte. Rispetto alle esigenze moderne, la modalità di erogazione del servizio che Trenitalia gestisce in tutta Italia è novecentesca. Perché rimandare il singolo cittadino a 20 regioni? I treni li hai tu, mica la Regione, e su quei treni puoi offrire un servizio migliore e innovativo.

Quello che ti chiedo, insieme agli altri 55.000 e oltre, è che tu ti ammoderni davvero, salti il passaggio regionale sulla vicenda delle biciclette, eviti di insabbiarci nei mille rivoli delle amministrazioni e delle associazioni a cui rimandi per accordi spezzettati e ti decida finalmente a far accedere su tutto il territorio nazionale, senza altro indugio, le biciclette; che questo servizio sia esteso anche ai treni di lunga percorrenza; e ci piacerebbe che, come altrove, fosse gratuito, come quello dei bagagli. Che magnifica risposta, sarebbe!

Ma magari questa sarà una prossima petizione.

Sara Poluzzi