Monthly Archives: Gennaio 2017

Bike Cafè #1: bikes VS cars

Il primo incontro del Bike Cafè ha affrontato l’annoso problema della conflittualità tra ciclisti e automobilisti. Tutti hanno partecipato al dibattito che sintetizziamo di seguito.

La discussione è nata da una domanda di Tom: è possibile far capire a chi guida l’auto che chi va in bici è un suo alleato perché in bici in più è un’auto in meno?

CICLISTI O CITTADINI?

Sembra che la dinamica conflittuale che ti porta ad odiare un altro utente e a ritenerlo un ostacolo si possa riprodurre anche in bici, dove pedoni, animali o altri veicoli a volte sono percepiti come un fastidio e un intralcio anche per chi va in bici. I gruppi identificati in categorie tendono a costruirsi intorno a sé stessi, a vittimizzarsi e a corazzarsi dietro un’etichetta: “ciclisti” VS “automobilisti” VS “pedoni” etc. Questa logica è inaccettabile, anche noi attivisti dovremmo figurarci non come ciclisti ma come cittadini, e interrompere la narrazione della categoria.

COMPETIZIONE VS COOPERAZIONE

Questo atteggiamento competitivo e di contrapposizione sembra far parte della nostra cultura: lo spazio è conteso e l’atteggiamento cooperativo scompare dietro la necessità di conquistarsi la propria fetta di strada e di spazio vitale.

Se si prende ad esempio la lotta per i diritti della comunità LGBT e la sua storia, capiamo che certi principi si sono affermati grazie all’emergere di una consapevolezza identitaria che però non deve contrapporsi come “migliore” o “opposta”, ma esaltare l’accettazione della diversità e dell’eterogeneità. Culturalmente, cioè che è diverso da noi ci ripugna, per cui l’unico antidoto possibile è la promozione del confronto, della conoscenza reciproca.

Un’attività potrebbe essere uno scambio di mezzi per una settimana: per una settimana un ciclista utilizza l’automobile per spostarsi e un automobilista utilizza la bici, e alla fine si confrontano le proprie esperienze.

ESPERIENZE DI CICLISTI CHE USANO L’AUTO

Tanti di noi oltre alla bici sono costretti a usare anche l’auto, qual è la loro esperienza? Cosa cambia quando si guida un mezzo a motore?

Anche se è vero che alcuni atteggiamenti sono culturali, pensiamo che il mezzo che si usa possa condizionare, per come funziona, per la sua velocità e dimensione, i comportamenti. C’è l’impressione che l’auto spinga alla prevaricazione perché isola l’utente e lo tiene lontano dagli altri. Così come quando si scrive sui social, la distanza fisica dagli altri aumenta l’aggressività e impedisce di vedere l’altro come una persona anziché come un nemico.

Il confronto dovrebbe servire a promuovere il diritto a stare bene fuori da ogni categoria.

Quando si utilizza l’auto sembra ci si senta meno portati a solidarizzare con i suoi simili, in competizione con tutti a causa dell’isolamento fisico e della scarsità di spazio che deve affrontare. Andando veloci non c’è il tempo di capire e di entrare in relazione con il prossimo. La libertà dell’altro è un fastidio e un ostacolo.

Il rettilineo è nemico della relazione, perché senza ostacoli non ci orientiamo e perdiamo il contatto con la realtà (come alcune sonde).

I TEMPI DI VITA

Le recenti affermazioni del Sindaco in merito all’opportunità di abolire le preferenziali autobus ci fanno preoccupare. Qual è l’immagine del tempo speso mentre ci si sposta? Parlare di risparmio di minuti come “resituzione dei tempi di vita” significa non offrire alcuna alternativa all’uso dell’auto ma solo l’illusione di poter migliorare la qualità della propria vita senza mettere in discussione nulla. In questo modo anziché favorire le persone si favoriscono comportamenti sbagliati. Non si promuove la consapevolezza di come il tempo viene speso. Usare il bus significa avere tempo di parlare con gli altri, magari i nostri stessi figli, invece di zittirli perché siamo concentrati alla guida.

Invece di operare dei cambiamenti, ci si vuole illudere che sia pensabile continuare a convivere con il progressivo aumento del livello tumorale del nostro stile di vita.

La politica ha bisogno di consenso, come attivisti dobbiamo portare avanti i nostri temi spiegando alle persone perché il cambiamento è l’unica strada per rafforzare la nostra società di fronte all’impoverimento e alla disgregazione sociale.

TENACIA E CONSAPEVOLEZZA

Spesso a parole sono in tanti ad essere contrari a pedonalizzazioni, limitazioni del traffico e cambiamenti, ma poi tutti ssarebbero felici di vivere in una città con meno traffico e rumore. Agiamo in preda a paure e non sulla base di condizioni precise e razionali. Dobbiamo portare le persone a rispondere alla domanda “in quale città vuoi vivere?” e quindi agire di conseguenza. In quest’ottica, le sperimentazioni delle Zone 30 sono un’ottima strategia, perché consentono alle persone di sperimentare, senza la paura di perdere qualcosa, una condizione nuova, e di accettarla e apprezzarne i vantaggi.

Dobbiamo continuare a discutere, aumentare il livello della consapevolezza di tutti anche sul tema della mobilità, trovando nuovi linguaggi, strategie e occasioni di confronto. Aggressività e competizione impediscono al nostro interlocutore di comprenderci, per cui evitiamo sempre di scontrarci. L’unica strada è l’incentivo dei comportamenti positivi e la perseveranza. Se notiamo un parcheggio abusivo o un sopruso, non accontentiamoci di sbraitare contro l’autore: insistiamo a chiamare la Polizia Municipale, a far presente il problema a chi ne è responsabile.

Siamo sicuri che chi usa la bici abbia lui stesso consapevolezza di essere un veicolo, e di avere determinati diritti?

A Bologna ci sono 50.000 persone che usano la bici, iniziamo a lavorare su di loro per costruire una classe di utenti informata, attiva, capace, gli altri ci seguiranno!

Grazie a tutti quelli che hanno partecipato!

Il prossimo Bike café sarà giovedì 2 febbraio alle 19.30 al BrewDog Pub, in via SanValentino 1/f (zona Pratello).

Il tema sarà l’ultimo punto della discussione: come aumentare la consapevolezza dei propri diritti per tutti coloro che usano la bici.

 

Bike Cafè – la bicicletta è politica

Bike Cafè
Gruppo di discussione aperto a tutti
Giovedì 19 gennaio
h 19.30 L’Altro Spazio
via Nazario Sauro 24 / Bologna

Quella dei ciclisti urbani, è una comunità in continua crescita a Bologna. Per ragioni economiche, di praticità e di opportunità, la bici è sempre più un mezzo che può risolvere le proprie esigenze di spostamento con poca spesa, in un’attività piacevole e salutare.
La comunità che si sta riaggregando intorno all’uso della bici è socialmente e culturalmente molto eterogenea, dal momento che nasce da un’abitudine individuale e non ha le stesse ragioni di essere per tutti. Dispersa tra le tante associazioni e manca una forte capacità di incidere nel dibattito pubblico.

Vediamo infatti l’emergere di una conflittualità generata dalla centralità dell’automobile nelle politiche urbanistiche degli ultimi 50 anni, che ha reso difficile la convivenza nelle aree urbani di mezzi e persone, dalle velocità e dal volume molto diverso, che si traduce in un aumento esponenziale degli incidenti a danno di ciclisti e pedoni, strade spaventose da attraversare, piazze storiche trasformate in parcheggi.

Di fronte a questa vera e propria emergenza sociale, in tanti sentono la necessità di dire la propria: l’enorme partecipazione sul gruppo Facebook che ha dato vita all’associazione  nel 2012, è impressionante in termini di segnalazioni fotografiche su criticità, dibattiti sui diritti e doveri dei ciclisti, link ispirazionali con buone pratiche provenienti da altri paesi.

Pensiamo che nulla sia più incisivo, nella vita della città, di scegliere un modo sostenibile di spostarsi, ma pensiamo che sia necessario portare avanti in modo più attivo l’assunto che “Bicicletta è politica”, e quindi il tema della mobilità ciclistica è fondamentale per coinvolgere i cittadini in politiche attive sul bene della città.

La bici è politica perché rallenta il ritmo di osservazione della città e lo rende più nitido e oggettivo.
La bici è politica perché può è una scelta personale che va incontro alla conformazione urbanistica della città.
La bici è politica perché è un mezzo di spostamento per tutti, non un fine ideologico o economico a beneficio di pochi.
La bici è politica perché determina comportamenti di consumo, di relazioni e di socialità che fanno sentire il cittadino maggiormente coinvolto e attivo nel tessuto urbano.

Per questo abbiamo deciso di passare dalle parole virtuali del gruppo fb alle parole vitali di un gruppo d’opinione che si incontri, per iniziare, 2 volte al mese: il Bike Cafè, un momento conviviale in cui affrontare temi legati a mobilità ciclistica, diritti e promozione.

Ogni 2 giovedì sera in un locale diverso per chiacchierare insieme di mobilità nuova, di diritti, tutela, informazione e mobilitazione. Discuteremo di quali siano le criticità, gli interlocutori, valuteremo se ci sia necessità di azioni, coinvolgimento e comunicazione per portare avanti la nostra idea di un .Come funziona:
1) Ci troviamo (ogni giovedì in un luogo diverso)
2) Scegliamo un tema e lo svisceriamo
3) Alla fine della discussione decidiamo il tema per l’incontro seguenteRiapriamo la discussione dal vivo a tutti coloro che vogliano, anche occasionalmente, confrontarsi e dare un proprio contributo alla riflessione, allo scopo nutrire il dibattito, accrescere la nostra capacità di confronto, far crescere la comunità e la sua autoconsapevolezza.

Non occorre essere soci di Salvaiciclisti, la discussione è aperta a tutti, anche a persone che utilizzano poco la bici ma hanno a cuore il tema della democraticità degli spazi e degli spostamenti.

Le uniche regole per partecipare alla discussione sono:

1) Rispetto dei temi scelti dall’assemblea
2) Rispetto dei tempi assegnati a ciascuno per l’intervento (e controllati da un mediatore)
3) Rispetto delle persone presenti o meno alla discussioneCi ritroviamo in Velostazione alle 19 e poi andiamo insieme verso il luogo in cui si svolgerà l’incontro: per questa prima edizione del Bike Cafè ci troviamo all’ L’Altro Spazio, in via Nazario Sauro!

Per info: [email protected]

10 buoni motivi per diventare socio SIC: il nostro 2016

Sicuro di conoscere già bene l’associazione Salvaiciclisti?

Questo è solo un assaggio di ciò che abbiamo fatto nel 2016, se ti piace, rinnova la tua tessera o diventa socio per far parte della nostra comunità!

La Rete dei Negozi Bike-Friendly

Il consumo critico è uno dei modi più efficaci che abbiamo per dire la nostra. Per questo abbiamo selezionato 15 negozi consigliati presso i quali i nostri soci possono avere sconti e agevolazioni. Sono botteghe di riparazione e usato, di vendita bici, cargo bike, ma anche alimenti e saponi naturali. Sono negozi di prossimità, gestiti con passione e attenzione per le persone e sono naturalmente a portata di bici.

#Bastamortinstrada per Miria

Il 24 gennaio 2016 la prima morte sulle strade ha colpito duramente la nostra comunità cittadina. Una donna, investita sulle strisce pedonali di Piazza dei Martiri, ha perso la vita in pieno centro storico, vittima della distrazione e della poca attenzione di un sistema di mobilità falsamente veloce. Abbiamo piantato, nel punto in cui è mancata Miria, una piantina.

Il Bike Pride Bologna: 7000 ciclisti

Il Bike Pride ormai è come Natale o Capodanno: una festa comandata che ci fa sudare tanto per essere preparata ma alla quale ci divertiamo sempre come pazzi. Tante le associazioni che hanno contribuito a questa edizione, e ancora di più i cittadini che hanno partecipato, arrivando al numero record di 7000 persone, con un’allegra e festosa riappropriazione delle strade, soprattutto da parte dei centinaia di bambini che hanno pedalato in testa al corteo.

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UniBike e AlmaBike

Grazie alla convenzione tra Dynamo – la Velostazione e l’Università di Bologna, abbiamo iniziato a collaborare con l’Ateneo per un programma di promozione dell’uso della bicicletta per gli studenti che porterà anche alla cessione di migliaia di biciclette realizzate da UniBo a chi decide di studiare a Bologna. Lezioni UniBike, tariffe agevolate per i servizi di Dynamo, comunicazione e occasioni culturali per vivere la città in bici.

 

Cities for People: convegno internazionale per apertura di It.a.cà – festival del turismo responsabile

Anche quest’anno Salvaiciclisti ha partecipato attivamente all’edizione bolognese di It.a.cà migranti e viaggiatori: festival del turismo responsabile con un programma ricco di attività ospitate a Dynamo e un convegno a Palazzo D’Accursio sul tema della trasformazione urbana per l’accoglienza turistica in chiave sostenibile, con relatori di livello tra i quali Philippe Crist, dell’International Transport Forum.

Il documentario Bologna 30

Bologna Trenta è un documentario autoprodotto di Claudio Paonessa e Pierfrancesco Nacca: 40 minuti di interviste ai bolognesi e ai city-users per chiedergli cosa pensano della mobilità in bici, quali problemi, quali criticità. Un ritratto vivo e ricco di una Bologna che si muove, tra conflitto e sogno di una città contemporanea, uno splendido lavoro che è stato presentato a Dynamo e che presto porteremo in tourneé

Biciviaggiare

Anche questa primavera è stata condita da un programma robusto e divertente di viaggi in bici con il nostro solito approccio: giri per tutti, a ritmo di chiacchierata, ideali per scoprire il nostro territorio. Da Bologna al Mare, verso i Colli Euganei (la via del Polleggio), e giri in giornata come Bologna-Modena o Bologna-Ferrara. Una scoperta per le tante persone convinte di non riuscire a fare più di 20 km al giorno, una passione per chi conosce ogni sentiero e alberino della Bassa, un momento di piacere per chi sa che la bici è perfetta non solo quando si ha fretta di arrivare presto!

BikeMeToTheMoon

Gli aperitivi del martedì a Dynamo si sono colorati di un nuovo tono: una macchia colorata e fragorosa di ciclisti urbani, che alle 20 in punto abbandonano i tavoli e si mettono in sella! Il BikeMeToTheMoon è nato come una pedalata notturna tra dentro e fuori città (circa una ventina di km) per stare insieme e portare a pedalare magari un amico che abitualmente non usa la bici. Iniziato come uno scherzo, continua ogni martedì, ritrovo a Dynamo e poi via: hanno pedalato un migliaio di persone, alcuni per la prima volta dopo tanti anni, fino a decidere di tornare a usare la bici per andare al lavoro, con l’allegria della pedalata insieme e l’efficienza di un perfetto mezzo di trasporto.

#GUARDAMI

La campagna #guardami è iniziata con l’idea di promuovere l’uso delle luci in bici, ma poi qualcuno ha detto “certo, io le metto le luci, ma se poi uno non mi guarda è inutile”. Infatti la maggior parte degli incidenti non avvengono durante la notte bensì in pieno giorno. Durante la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile, grazie al contributo di Enel Sole e Urban Center, abbiamo allora unito la distribuzione di luci per bici a una vera e propria campagna di sensibilizzazione su regole valide per tutti: guardarsi, sorridere, avere cura, mantenere la distanza, rendersi visibili e indicare le intenzioni di svolta.

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Lo spazio ciclociapinario Luca Bicycle

A Settembre, in coincidenza con il compleanno di Dynamo, abbiamo aperto il banco di autoriparazione a disposizione di tutti i soci, per coloro per possono ripararsi la bici in autonomia ma non hanno né spazio né attrezzi, o anche solo per farlo in compagnia! Lo spazio è aperto tutti i giorni dalle 06.30 alle 22.30 (la domenica dalle 08.30), con la possibilità di acquistare materiali di consumo e farsi consigliare. Uno spazio per tutti, di cultura materiale e di solidarietà, dove i pezzi usati in buono stato possono essere donati o presi al bisogno.

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