IN 50.000 PER L’ABBONAMENTO SCOMPARSO

La petizione per istituire l’abbonamento nazionale treno+bici virale in 8 giorni

In poco più di una settimana la petizione pubblicata sulla piattaforma change.org ha raggiunto più di 50.000 firme. Lanciata il 4 gennaio, partita in sordina e poi diventata virale dopo che la storia di Sara è stata raccontata dall’agenzia Adnkronos, la petizione ha passato il traguardo a mezzanotte e continua ad essere firmata da centinaia di cittadini ogni ora.

Ogni giorno migliaia di lavoratori raggiungono o si allontanano da Bologna in auto, congestionando e inquinando il perimetro urbano. Per molti il treno non viene considerato una valida alternativa all’auto: treni in ritardo, vagoni affollati, e difficoltà a raggiungere la stazione più vicina. I servizi dedicati ai pendolari calano ogni giorno, e di recente è toccato all’abbonamento annuale bici+treno, che in Emilia Romagna è stato definitivamente cancellato.

Sara Poluzzi, che vive a Bologna e lavora a Imola, non si è arresa alla notizia e ha deciso di intraprendere la sua battaglia, sostenuta dal movimento #salvaiciclisti «che mi ha adottato», dice sulla piattaforma dove ha lanciato la petizione: «quando è stato cancellato l’abbonamento treno+bici in Emilia Romagna si è rotto qualcosa in me.Ho pensato che era ora di fare sentire la mia voce perché nonostante le belle parole e le interessanti teorie sulla sostenibilità dette e ripetute su tutti i media, si scivolava in maniera inaccettabile sulla messa in pratica, sulla pelle di chi tutti i giorni fa qualcosa di concreto».

In 8 giorni Sara ha dimostrato che la lotta per un trasporto intermodale di livello europeo è più attuale e condivisa che mai. Nessuna risposta al momento da Trenitalia, che in Emilia Romagna ha cancellato l’abbonamento per l’aggiornamento di un software e non ha ritenuto opportuno continuare a offrire questo servizio. «La petizione ha una grande partecipazione perché in modo chiaro chiede al Paese di fare un piccolo passo in avanti.» osserva Adriano Cavaliere, Presidente di Salvaiciclisti Bologna.

La possibilità di disporre di un abbonamento valido su tutto il territorio nazionale (e non a discrezione delle Regioni, come avviene ora) è infatti un tassello fondamentale per garantire una politica di trasporti intermodali in cui la combinazione della bicicletta per piccole distanze con il treno e il trasporto pubblico possa garantire al cittadino la vera libertà di movimento. Al momento l’Emilia Romagna resta un passo indietro.

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