Eventi

Sciopero Mondiale per il Clima: Bike Strike!

La crisi sanitaria che stiamo vivendo non deve farci dimenticare che le cause della situazione attuale riguardano una più estesa e drammatica crisi mondiale: la crisi climatica.

Tra i tanti problemi che il nostro territorio sta subendo, c’è quello gravissimo del consumo di suolo: la cementificazione delle aree verdi sta portando l’Emilia Romagna verso il rischio desertificazione, provocando l’aumento delle temperature e aumentando il rischio idrogeologico, con esondazioni e alluvioni che devastano interi paesi.

Tra le sue prime dichiarazioni il nuovo Ministro per la Transizione Ecologica ha dichiarato di voler lavorare al contrasto del consumo di suolo. E quale città più di Bologna ha bisogno di fermare il consumo di suolo e la cementificazione?

Il destino delle ex aree militari è da tempo minacciato da progetti di espansione edilizia, abbattimento di alberi e distruzione di interi ecosistemi come quello dei Prati di Caprara.


Il 19 marzo, in occasione dello Sciopero Globale per il Clima, insieme a tutte le associazioni della Rete Lotte Ambientali Bolognesi vogliamo pedalare attraverso queste aree per dire: basta cementificazione!

Venerdì partiremo alle ore 10 dai Prati di Caprara per attraversare tutta la città in un bike strike che tocchi tutti i luoghi in cui la contraddizione della cementificazione esplode!

Unisciti anche tu ad una pedalata per le strade di Bologna! 

Pedaleremo distanziati e con mascherina per difendere il nostro territorio.

Ecco il percorso!

Convocazione assemblea 2021

Bologna, 28 Dicembre 2020

ASSEMBLEA ORDINARIA

Convocazione

Il Consiglio Direttivo dell’Associazione Salvaiciclisti Bologna invita i propri associati all’Assemblea Ordinaria e per l’Elezione del Direttivo che si terrà in prima convocazione il 26 Gennaio 2021 alle ore 10.00 in videoconferenza, ed eventualmente in seconda convocazione il giorno 27 Gennaio 2021 alle ore 20.30 con le medesime modalità al link meet.google.com/qjs-ccos-apq.

L’Ordine del Giorno prevede che vengano discussi i seguenti punti:

Possono partecipare all’Assemblea Ordinaria tutti i soci che hanno versato la quota associativa per il 2020. 

Conosci i candidati

Roberto Tomesani

Mi candido al direttivo di Salvaiciclisti per la terza volta perché penso di avere ancora tante cose da portare in associazione. 
Perché amo le cose che facciamo e vorrei continuare a farle. 
Perché mi piace pedalare e vorrei portare in giro ancora tanta gente in bicicletta. 
Perché la disobbedienza civile come lotta politica se attuata da un singolo individuo può essere efficace ma da un gruppo di persone porta al successo.
E poi… 
Perché non posso stare senza di voi. 
Vota Tom il consigliere anziano! 

Alice Fanti

Mi chiamo Alice, ho 36 anni, origini lombarde, un marito bolognese, due gatte e cinque bici in garage. Cinque anni fa mi sono avvicinata a SIC-BO perché cercavo una comunità di persone che capissero come mi sentivo quando, tutti i giorni, mi trovavo ad attraversare la città in sella alla mia ravaldona per andare al lavoro, a fare la spesa, a cena dalle amiche. Che capissero la gioia del pedalare anche sotto la pioggia e la rabbia per tutte le ingiustizie a cui ogni ciclista urban* è costrett* ad assistere ogni benedetto giorno. Ho scelto di candidarmi anche questa volta al Direttivo dell’associazione perché ho ancora voglia di dedicare parte delle mie energie e del mio tempo alle cause della sostenibilità ambientale e della mobilità ecologica. A disposizione della nostra comunità metterò tenacia, passione e pazienza.
Mi piacerebbe rappresentare in particolar modo le istanze di quei ciclisti e di quelle cicliste che, pur soffrendo per le difficoltà e i problemi che vive quotidianamente chi come me si muove a pedali,  si sentono troppo timid* o introvers* per ingaggiare battaglie politiche o lanciare flame sui social. Il mio impegno è quello di far sentire la nostra voce con forza, ma senza rinunciare ai modi gentili e agli argomenti della ragione. E  alle prossime elezioni (o perché non già a queste?!) spero di vedere anche qualcun* di voi tra i/le candidat*!

Simona Larghetti

Mi chiamo Simona, ho 35 anni e nel 2013 insieme a un gruppo di sognatori ho contribuito a fondare questa associazione che ho l’onore di essere presidente dal 2015.
Siamo in una fase storica fondamentale dove i giovani e giovanissimi chiedono risposte e azioni concrete a salvaguardia del loro futuro, dove la politica istituzionale ha spesso perso autorevolezza e credibilità, e con una società civile estremamente dilaniata tra chi vorrebbe cambiare e chi fa molta fatica a farlo: per questo una società civile attiva e consapevole deve svolgere un ruolo fondamentale di accompagnamento e rinforzo di tutte le persone che con fatica affermano il loro diritto a rimanere vivi muovendosi, respirando e vivendo la strada., Penso che la nostra associazione stia svolgendo un lavoro egregio nell’essere un punto di riferimento per queste persone. La bicicletta per me è libertà, democrazia, rispetto dell’ambiente, soluzione per rendersi la vita più semplice, bella e divertente ed è l’alleata numero uno per una rivoluzione ambientale delle comunità urbane. Per questo ogni giorno sono felice di dedicare il mio tempo, la mia professionalità e il mio cuore a disposizione di questa stupenda comunità e per questo vorrei continuare ad avere la vostra fiducia.

Adriano Cavaliere

Mi chiamo Adriano, ciclista urbano, padre, sorridente, fondatore dell’Associazione Salvaiciclisti-Bologna. Sono diventato attivista sui temi della mobilità inclusiva da quando ho smesso di essere responsabile solo di me stesso ed ho capito che la condivisione degli spazi è la ricetta per migliorare la convivenza nel tessuto urbano. La bici è il mio strumento quotidiano per creare rapporti sociali solidi, scoprire ed analizzare lo spazio che mi circonda,  fare politica. Come membro dell’attuale direttivo ho sempre cercato di spingere i soci verso un  maggior sviluppo dell’empatia e una maggiore consapevolezza di se stessi e dei propri diritti.  Mi piace lavorare in gruppo, sempre, conscio che il confronto è l’unico strumento per migliorare.  Negli ultimi anni l’associazione è cambiata, è cresciuta come è cresciuto il numero di  persone che hanno dedicato sempre più energie ai temi della mobilità inclusiva e questo è per me fonte di immensa soddisfazione ed energia nuova.
Mi ricandido nel direttivo perché non sono stanco di dedicarmi con passione alle nuove sfide che già vedo davanti, con particolare attenzione al nuovo progetto Dynamo in cui l’associazione avrà un ruolo più incisivo e trainante.

Ivana Monaco

Sono Ivana, 47 anni, catanese, vivo a Bologna da quasi 18 anni e sono una bighellona imprigionata nel corpo di un’informatica.
Dopo 3 mesi dal mio trasferimento a Bologna, ho avuto in regalo una Bianchi dal telaio stranissimo e, da quel momento, è stato amore per la bici.
Nel 2006 mi sono definitivamente liberata dell’auto e, pian piano, mi sono resa conto che il numero di “strafatti di due ruote” cresceva e nascevano addirittura delle balotte di ciclist* urban* che organizzavano la parata dell’orgoglio ciclista!
Sono andata a curiosare e, dopo i primi Bike Pride, mi sono avvicinata definitivamente a Salvaiciclisti nel 2013 grazie a Unibike <3; da lì in avanti, la partecipazione si è fatta più intensa: banchetti, flashmob, volantinaggi, fino all’apertura di Dynamo, la casa di noi tutt*. 
Nell’autunno 2019 sono entrata nell’attuale Direttivo e mi sono sentita subito coinvolta e parte attiva nei vari progetti portati avanti dall’associazione, nonostante questo che sta per concludersi sia stato un anno molto pesante e complicato per ragioni a noi tutt* note.
Credo sia quindi quasi naturale riproporre la mia candidatura al Direttivo.
Non farlo, vorrebbe dire, forse… un po’… rinunciare al sogno. 
Quale sogno? una città letteralmente fagocitata dalle bici e da mezzi a impatto ambientale pari a 0, ZONE 30 rispettate, aria pulita e spazi urbani condivisi da persone e non colonizzati prevalentemente da auto e mezzi inquinanti, una politica più sensibile e attenta alla promozione della mobilità leggera nell’interesse (e per la salute) di tutt*. 

Paola Capriotti



Mi chiamo Paola Capriotti, sono Dottore di ricerca in Pianificazione Territoriale e Politiche  pubbliche del territorio (IUAV), e per professione svolgo attività di ricerca e consulenza per enti pubblici e privati sugli strumenti giuridici a supporto della rigenerazione urbana e territoriale. Attualmente sono Direttrice di AUDIS, l’associazione che dal 1995 si occupa di dismissione e rigenerazione urbana a livello nazionale, e  membro del direttivo di Planimetrie culturali con cui lavoriamo per promuovere l’uso temporaneo di spazi in abbandono.  Il mio rapporto con la bici inizia a 15 anni quando mio padre mi porta ad acquistare il motorino e io invece insisto per la bici. Da lì in avanti non ci siamo più lasciate. Oggi è il mio mezzo di trasporto, il mio sport, una passione che condivido con tutta la famiglia. Sono arrivata a Bologna nel 2004, qui ho studiato, ho trovato il mio compagno e sono nati Pietro e Adele.  Non posso dire che la città mi abbia dato poco e le riconosco tante virtù e un potenziale incredibile che passa proprio attraverso un’altra idea di mobilità e di spazio pubblico.  Sogno di attraversare la città (colli inclusi) in sicurezza, di vedere i miei figli muoversi autonomamente senza rischiare la vita godendo di un paesaggio urbano accogliente e sano. Penso che la mobilità non sia solo un mezzo, l’anello di congiunzione tra il punto A e il punto B, ma un’esperienza che può contribuire al benessere di tutti. 
Il mio incontro con SIC è avvenuto nel 2016 quando, portando Pietro al nido Villa Teresa in bici ci siamo accorti di quanto fosse pericolosa la strada, da lì l’idea di una petizione per cambiare la situazione con l’aiuto prezioso dell’associazione.
Sono convinta che SIC stia svolgendo un lavoro straordinario e vorrei contribuire a portare avanti le sue battaglie per una città più bella, accogliente e profumata!

Isabella Cioccolini

Mi chiamo Isabella, ho 35 anni e vivo a Bologna da 16. Nella città turrita ho finalmente potuto sfruttare tutto l’anno la bici, e tramite l’associazionismo studentesco mi sono avvicinata ai temi della mobilità sostenibile e dell’attivismo nel 2008. Insieme ad altr* visionar*, ho organizzato il primo Bike Pride Bologna nel 2010. Ho preso parte alle iniziative di Salvaiciclisti Bologna come movimento prima e come associazione poi, e insieme ad alcun* soc* ho fondato la cooperativa Dynamo nel 2015.
Non riesco ad immaginare la mia vita senza bici e senza questa community, e non riesco a immaginare una città in cui le auto la facciano da padrone imponendosi sulle geometrie urbane e sui nostri polmoni. Mi candido perché sono consapevole del cambiamento che possiamo generare e voglio pedalare ancora più forte per le nostre battaglie.

Matteo Melotti

Mi chiamo Matteo, ho 40 anni tondi tondi, nato e cresciuto a Bologna, una moglie e due figli di 10 e 12 anni che a me sembrano già troppo grandi (per intenderci, entrambi sono ormai alla 28”). Da adolescente scorrazzavo per la città in scooter, ci andavo anche al liceo che distava 600 metri da casa. A 28 anni è arrivata Bianca e quando ho realizzato che non potevo portare un bimbo di 6 mesi  in scooter ho dovuto ritirare fuori la bici dalla cantina. 
Pedalando ho riscoperto la mia città sotto un altro punto di vista: più lento, più vero, più umano, più rispettoso, ho riscoperto la libertà che solo la bici ti può regalare, ho riscoperto la gioia di entrare in una pozzanghera e pedalare chiacchierando fianco a fianco con Giulia mentre andiamo a cena fuori o a notte fonda con gli amici di sempre.

Pedalando ogni giorno ho capito che vorrei poter lasciare ai miei figli un mondo migliore, un’aria più respirabile, una città più vivibile, in cui al centro vi siano le persone e non le automobili. Non solo bici quindi, ma anche pedoanlità, redistribuzione dello spazio, verde, rispetto per noi e per gli altri, socialità e condivisione.
Quale modo migliore di ri-candidarsi in direttivo per realizzare un sogno?

Con i rider, contro lo sfruttamento

Le associazioni cicloambientaliste sostengono lo sciopero indetto il 30 ottobre

La rete RiderXiDiritti convoca una giornata di sciopero per venerdì 30 ottobre contro l’accordo truffa siglato tra Assodelivery (che raggruppa Deliveroo, Uber Eats, Glovo e Just Eat) e il sindacato di comodo UGL. La rete delle associazioni cicloambientaliste italiane sostiene lo sciopero e invita tutti i consumatori a sospendere lo ordinazioni di cibo a domicilio su queste piattaforme nella giornata di venerdì 30 ottobre. Grazie a multinazionali senza scrupoli, la bicicletta, da strumento di libertà e riduzione dell’impatto ambientale è diventata uno strumento di sfruttamento dei lavoratori.

L’oggetto del contendere è l’applicazione del contratto truffa” siglato tra Assodelivery e UGL (l’erede del braccio sindacale del MSI) e contestato dai sindacati confederali CGIL, CISL e UIL, nonché dalle Union dei fattorini stessi. Al di là del difetto di rappresentanza, riconosciuto persino dal Ministero del Lavoro, è evidente l’intento di aggirare la legge 128/2019, bloccando l’introduzione di una paga oraria in linea con i livelli salariali stabiliti dai contratti nazionali della logistica e mantenendo il cottimo. La legge sarebbe entrata in vigore proprio il primo novembre; in questi giorni migliaia di fattorini in tutta Italia si trovano davanti al ricatto di rescindere il precedente contratto e firmare il contratto truffa, o perdere il lavoro.

Il Commissariamento di Uber Italia ha già svelato uno scenario che i ciclofattorini denunciano da tempo: un sistema di vero e proprio capolarato che approfitta dello stato di bisogno dei lavoratori per imporre condizioni di lavoro umilianti. L’invito è dunque per i fattorini a incrociare le braccia venerdì 30 ottobre, e a chi usa i servizi di consegna a domicilio di solidarizzare boicottando le piattaforme aderenti ad Assodelivery.

Centro Sociale Bruno, Trento
Ciclostile – ciclofficina popolare del Centro Sociale Bruno
Salvaiciclisti Bologna A.p.s.
Consulta Comunale della Bicicletta di Bologna
Italian Cycling Embassy
Milano Bicycle Coalition
Famiglie Senz’Auto
Salvaiciclisti Roma A.p.s.
FIAB Trento – Amici della Bicicletta
Kyoto Club
Alleanza Mobilità Dolce
Bikeitalia.it
Consulta della Mobilità Ciclistica e della Moderazione del Traffico, Torino
Legambiente Onlus
Rete Vivinstrada
Bike4City A.p.s.
Fondazione Michele Scarponi Onlus
Ecoborgo Campidoglio, Torino
Associazione hub.MAT, Olbia
Associazione Efesta, Bologna
Ciclofficina Làbike, Bologna

Manifestazione per una rivoluzione ambientale a Bologna

Sabato 17 ottobre 2020 – h 16 Piazza XX Settembre

Dalla grande assemblea del 13 settembre che si è svolta a Vicolo Bolognetti è emersa la necessità di riaprire una stagione di lotte ambientali in città, attraverso un percorso aperto, ampio, democratico, promosso dai comitati e le realtà cittadine assieme a tante e tanti singoli. Un anno fa il Comune di Bologna ha dichiarato l’emergenza climatica ed ecologica, ma all’atto pratico troppo decisioni prese dal Comune su urbanistica e infrastrutture vanno in direzione diametralmente opposta. È tempo di scendere in Piazza per una rivoluzione ambientale a Bologna!

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L’assemblea ha individuato 5 punti di partenza per affermare una reale svolta ecologica:

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BASTA SPECULAZIONE E CONSUMO DI SUOLO: VOGLIAMO UN P.U.G. ADEGUATO!
Dal bosco urbano ai Prati di Caprara, passando per le ex caserme di proprietà di Cassa Depositi e Prestiti fino alla costruzione di nuovi distributori di carburante (su suolo agricolo coltivato nonché di pregio paesaggistico) sono troppi i progetti che provano a sottrarre, privatizzare e sfruttare i beni comuni. Il P.U.G. che sarà discusso prossimamente in Consiglio Comunale, nonostante le sbandierate premesse green, prosegue invece una logica estrattivista e speculativa, assumendo e incorporando le previsioni dei vecchi e inadeguati strumenti urbanistici come il P.O.C. del 2016. No al taglio di centinaia di alberi, no a nuove colate di cemento, no alla costruzione di migliaia di appartamenti e altri inutili centri commerciali: sì alla tutela del verde esistente e ad un percorso che porti finalmente restituire alla città le aree dismesse!

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NO AL PASSANTE E ALL’ALLARGAMENTO DELLA TANGENZIALE
Portare 180.000 auto al giorno alle porte di Bologna, in una città fortemente inquinata che sfora fino a 5 volte i livelli guardia dei PM10, è un’idea anacronistica e devastante. Inoltre, farlo senza nemmeno aver fatto una seria valutazione di impatto ambientale (non essendoci sulla tangenziale centraline adeguate per l’analisi dell’aria) è un vero e proprio crimine. Abbiamo bisogno di ridurre le emissioni e il traffico veicolare, favorire la mobilità sostenibile, non di consumare (espropriando), decine di ettari di terreni. Vogliamo l’immediato stop a questa grande e dannosa opera per poter investire il miliardo di euro stimato per la realizzazione del Passante in una direzione etica e sostenibile, riducendo le emissioni di CO2.

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RIDUCIAMO L’AEROPORTO MARCONI E STOP AL PEOPLE MOVER PER UNA MOBILITÀ PUBBLICA GRATUITA E SOSTENIBILE
La diffusione del Covid-19 ha messo in ginocchio un modello di turismo mordi e fuggi che ha radicalmente cambiato il volto nella città negli ultimi anni. Nel dicembre 2019 il Marconi aveva superato il traguardo dei 9 milioni di passeggeri annui, dato in crescita del 9% rispetto all’anno precedente e in costante aumento dal 2009, raggiungendo i 314 voli a settimana. Oggi queste cifre sono un lontano ricordo di un sistema insostenibile che ha gentrificato la città a scapito della vivibilità urbana, del diritto alla casa e della salute dei cittadini che abitano nei quartieri presso l’aeroporto (Pescarola e Borgo Panigale), costretti per anni ad un escalation di emissioni di sostanze inquinanti e di rumori insopportabili. Occorre ripensare il ruolo di un aeroporto che si trova a pochi km dal centro cittadino, cominciando innanzitutto con il blocco della pantomima del People Mover, un’opera da 125 milioni, già vecchia e inutile dal punto di vista progettuale e che rappresenta una delle peggiori voragini di danaro mal investito dagli enti pubblici. Vogliamo investimenti per la gratuità del trasporto pubblico locale e il completamento del Sistema Ferroviario Metropolitano!

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RIVENDICHIAMO LA SOVRANITÀ ALIMENTARE

La ‘city of food’ è stata duramente colpita dalla pandemia, la “disneyland del cibo” FICO si è rivelata una fallimentare cattedrale nel deserto e lo scontro tra un modello di filiera corta e la grande distribuzione organizzata si è rivelato impari nel periodo del lockdown. Mentre i supermercati sembravano l’unico luogo “sociale” accessibile, nonostante gli scaffali dei beni di prima necessità fossero vuoti, tantissimi piccoli produttori locali che ogni settimana animano i mercati rionali e le piazze della nostra città hanno dovuto attendere mesi prima di poter tornare a svolgere il proprio ruolo di garanti della sovranità alimentare. Quando parliamo di salute, parliamo di alimentazione sana, quando parliamo di ambiente, parliamo di un modello di produzione e di distribuzione etica che rispetta il pianeta terra, la terra, il suolo, l’aria e l’acqua come beni comuni. Ne abbiamo abbastanza dell’inutile proliferazione dei supermercati, vogliamo spazi solidali di scambio, chiediamo più mercati rionali.

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 IL RECOVERY FUND COME OPPORTUNITÀ DI INVESTIRE IN UN CAMBIO DI ROTTA
La pioggia di miliardi che arriverà dall’Unione Europea per far fronte alla crisi non può essere utilizzata per accelerare il ritorno al mondo pre-pandemico. Il Pianeta e il nostro territorio non hanno bisogno di ulteriori annunci spot e progetti di green washing, ma di azioni concrete in netta discontinuità. Alle idee come quelle di stoccare la CO2 sotto il mare di Ravenna, vendute dalla Regione Emilia Romagna ed ENI come una grande innovazione, dobbiamo contrapporre un reale percorso partecipato per decidere dal basso e democraticamente come utilizzare una parte del Recovery Fund per rendere la nostra città (e la nostra Regione) più vivibile e sostenibile, riducendo l’inquinamento e le emissioni senza nasconderle sotto il tappeto.Per questi motivi e altri che possiamo analizzare insieme a tutt@ coloro che vogliono prendere parte a questo percorso ci vediamo sabato 17 ottobre alle ore 16.00 in Piazza XX Settembre per una grande manifestazione ambientalista! Mostra meno

Gli aderenti:

Ex Caserma Mazzoni Bene Comune

CampiAperti – Associazione per la Sovranità Alimentare

UTR Ecologia Politica Bologna

Vogliamo PANE, non OIL

Làbas

Salvaiciclisti Bologna

Legambiente Bologna

Aria Pesa

Legambiente Bologna

Extinction Rebellion Bologna

Rigenerazione NO Speculazione

Fridays For Future – Bologna

AMO Bologna

Camilla: emporio di comunità

Staffetta podistica e ciclistica per le vittime della Uno Bianca

13 Ottobre 2020 – luoghi vari

La Banda della Uno Bianca causò, in soli 7 anni, 24 morti e 102 feriti.

La staffetta “Vittime della Uno Bianca” organizzata dalla Podistica Progresso di Castel Maggiore, dallo scorso anno è  BICI-STAFFETTA.
Perché questa scelta proprio adesso, a distanza di anni dai tragici fatti?
Perché abbiamo pensato di dare il nostro contributo per ricordare, dando più voce agli amici dell’Associazione Vittime della Uno Bianca, facendo volare le loro parole: “Ricordare è necessario per riflettere con le nuove generazioni sul significato di giustizia.” (Alberto Capolungo – Vice-Presidente).

Da una ciclo-idea di #salvaiciclisti Bologna e con la preziosa collaborazione di Fiab Bologna – Monte Sole Bike Group saremo al fianco dei famigliari delle vittime PER RICORDARE E NON DIMENTICARE.


Puoi  inserirti a piacimento durante il percorso, all’orario e al ritrovo che ti fa più comodo e puoi lasciare la compagnia quando vuoi, senza dimenticare però l’alto senso civico dell’evento.

  1. Ore 08,00 Cerimonia Cippo Cataldo Stasi e Umberto Erriu, dietro Coop Via Gramsci Castel Maggiore.
  2. Ore 08,35 Caserma Montezemolo Via Rimembranza, 1 Castel Maggiore
  3. Ore 09,00 Cerimonia Cippo Luigi Pasqui, Stazione Esso Via Galliera 25 Castel Maggiore.
  4. Ore 09,25 Cerimonia Cippo Adolfo Alessandri, dietro Coop Corticella Via Goethe, 9 Bologna
  5. Ore 09,55 Cerimonia Cippo Paride Pedini, Via dell’ Artigiano Trebbo di Reno
  6. Ore 10,35 Cerimonia Cippo Primo Zecchi, Via Zanardi 328 Bologna
  7. Ore 11,50 Cerimonia Cippo Massimiliano Valenti, Via Morazzo presso Villa Bernaroli a Borgo Panigale
  8. Ore 12,30 Cerimonia Cippo Carlo Beccari, Via Marconi Casalecchio di Reno (BO), presso Coop.
    Ore 13,00 Sosta Ristoro
  9. Ore 14,35 Cerimonia Cippo Mitilini, Moneta e Stefanini, Via Casini (Bologna) Pilastro
  10. Ore 15,00 Cerimonia Conclusiva al cippo “Vittime Uno Bianca” Viale Lenin (Bologna).

Biciliberatutte: pedalata cittadina e solidale

Martedì 29 settembre

h 18 Piazza XX Settembre

Una pedalata aperta a tutt*, bambini, famiglie, amici, per ritrovare insieme il piacere e la libertà di appropriarsi della città e delle sue strade e per festeggiare Bologna, città inclusiva e solidale, con le nuove cittadine e pedalatrici del progetto Biciliberatutte.

Dopo la lunga reclusione che ha visto tutti impegnati nel combattere la diffusione del Covid-19, rinunciando non solo a spostarsi per necessità ma anche per piacere, invitiamo la città a ritrovarsi in un momento di aggregazione, festeggiando e mostrando gratitudine alla comunità cittadina, che in questi mesi ha messo a dura prova i propri anticorpi reali e metaforici.

La pedalata sarà l’evento conclusivo del progetto Biciliberatutte, finanziato dal Comune di Bologna con i fondi PON-Metro e realizzato con Cospe Onlus, in cui 20 donne migranti hanno imparato a pedalare e ricevuto una bici gratuitamente. Con questa pedalata vorremmo accompagnare queste donne simbolicamente verso il loro cammino di autonomia e indipendenza, far sentire loro che con la bici non hanno guadagnato solo un mezzo di spostamento, ma un’intera comunità che pedala con loro!

Bici cercasi per nuove cittadine!

Hai una vecchia bicicletta che non utilizzi più e vuoi liberartene? Affidala a noi per regalare libertà di movimento a chi ne ha più bisogno!

In seguito l’emergenza Covid 19 non possiamo più ignorare tutto ciò che riguarda la salute e il bene della nostra città, soprattutto ora che la comunità scientifica ha stabilito una relazione tra inquinamento e diffusione della pandemia. Ora possiamo fare delle scelte per la nostra salute e per la salute di tutti/e. Una di queste scelte è quella di muoversi in bici nella nostra vita di tutti i giorni.

Purtroppo non tutte le persone hanno la stessa possibilità di accedere a questo modo di spostarsi: specialmente tra le nuove cittadine, donne migranti o donne in condizione di fragilità sociale, in molte non hanno la possibilità di avere una propria bicicletta, o addirittura non hanno mai imparato ad andare in bicicletta.

Per questo abbiamo attivato il percorso Biciliberatutte, per insegnare ad andare in bici a 20 donne migranti, grazie al contributo dei fondi PON della Città Metropolitana di Bologna nell’Ambito del progetto “Abitare la città”, in collaborazione con Cospe ONlus, Mondo DOnna, Das e Porto 15.

Al termine del percorso, vogliamo fornire a ogni beneficiaria una bicicletta funzionante, marchiata e accessoriata: per questo le volontarie e i volontari della nostra ciclofficina popolare stanno mettendo a nuovo tutte le biciclette usate che negli ultimi mesi ci avete donato, affidandole a Dynamo.

ABBIAMO BISOGNO DI ALTRE BICI!

Se hai una bici che non utilizzi (specialmente se con canna bassa e ruote 26 o 24), ancora in buone condizioni anche se non perfettamente funzionante, portala a Dynamo! La affideremo alla nostra ciclofficina per darle una nuova vita e destinarla alle beneficiarie di Biciliberatutte!

Dynamo è aperto ogni giorno dal lunedì al venerdì, dalle 7 alle 20, o il sabato dalle 9 alle 20.

Per informazioni scrivi alla responsabile dell’officina: [email protected]

Una bici bianca per Matteo

EDIT: EVENTO RINVIATO
Nonostante l’ordinanza non vieti manifestazioni all’aperto che permettano di mantenere la distanza di sicurezza, considerando la difficoltà di gestire un gruppo numeroso di persone (avete risposto in più di 400 persone a questo evento) che potrebbe portare a non riuscire a garantire le distanze richieste, abbiamo ritenuto, per principio di precauzione, di rinviare l’evento fino a quando non sarà possibile svolgerlo in sicurezza. Se la situazione si protrarrà per molto tempo valuteremo se fare l’evento in forma ridotta, invitando solo un rappresentante per ogni associazione. Vi ringrazio per la calorosa adesione, sperando di trovare il momento migliore per ricordare Matteo.

**************

Vogliamo invitare tutta la comunità ciclistica e la società civile di Bologna a stringersi intorno al ricordo di Matteo, 18 anni, morto mentre stava andando in bicicletta, travolto da un’auto, partecipando con noi alla sua commemorazione.

Ci troveremo martedì 10 marzo 2020 alle 20 a Dynamo Velostazione per partire poi insieme in bicicletta fino al luogo dove Matteo ha trovato la morte giovedì 27 febbraio alle 12, all’incrocio tra via di Barbiano e via degli Scalini, portando e posizionando lì una Ghost Bike, una bici dipinta di bianco per ricordare Matteo.

Ogni volta che qualcuno muore di morte violenta sulle nostre strade, è un lutto. Per chi lo amava e per tutta la società civile che non riesce a garantire equamente il diritto a spostarsi in modo sostenibile.

Quando muore un ragazzo di 18 anni sentiamo anche il peso di un tremendo fallimento: una comunità che non riesce a dare futuro ai propri figli, manca il suo primo obiettivo.

Ci stringiamo con tutto il nostro dolore intorno alla famiglia di Matteo, agli amici e alle amiche, come attivisti e come cittadini.

Salvaiciclisti-Bologna

Gruppo Ciclozenith

Consulta Comunale della Bicicletta

Sunrise Bikeride

Associazione Pedalalenta

Fiab Bologna – Monte Sole Bike Group

Jus Bologna – Aimanc

Comitato Piazza Verdi

Bologna Vivibile

L’Altra Babele

Legambiente Bologna

Il pedone ha sempre ragione!

Art. 40 Comma 11: “In corrispondenza degli attraversamenti pedonali i conducenti dei veicoli devono dare la precedenza ai pedoni che hanno iniziato l’attraversamento; analogo comportamento devono tenere i conducenti dei veicoli nei confronti dei ciclisti in corrispondenza degli attraversamenti ciclabili”.

Mercoledì 26 febbraio 2020, dalle 8 alle 9, ci troveremo all’attraversamento ciclopedonale di porta S. Vitale per un’azione dimostrativa: rivendicare il diritto di muoverci in sicurezza nella nostra città e per difendere quello spazio che dovrebbe essere a salvaguardia degli utenti più deboli della strada e che invece, sempre più spesso, diventa teatro di morti e feriti.

Nel 2018 a Bologna Metropolitana 16 persone a piedi sono state uccise da automobili, mentre 361 sono state ferite. La maggior parte di queste si trovavano sulle strisce pedonali. L’obbligo di dare la precedenza ai pedoni e ai ciclisti sugli attraversamenti ciclopedonali sembra essere la norma più disattesa di sempre.
Nel paese del paradosso, in cui il preteso diritto a non perdere nemmeno qualche secondo per cedere il passo vale meno della vita di una persona, vogliamo lanciare un messaggio chiaro e diretto: Il pedone ha sempre ragione.

Creeremo una catena umana per garantire l’attraversamento in sicurezza a pedoni e ciclisti. Scenderemo in strada per ricordare le tante vittime di un sistema che considera pedoni e ciclisti come scomodi ostacoli alla circolazione, anziché risorse per il cambiamento verso una mobilità più sostenibile, più sicura, più umana.

Ti aspettiamo mercoledì 26 alle 8:00 a porta San Vitale. Porta con te un cuscino, un cartello, un sorriso e tanta voglia di cambiare le cose!

Questa azione è ispirata al movimento dei Cuscinetti, persone che armate di un cuscino aiutano i pedoni a veder rispettato il proprio diritto ad attraversare la strada con piccoli flashmob che spontaneamente vengono organizzati in molte città italiane, come Roma e Modena.

Assemblea SIC 2020

Report attività 2019

Mercoledì 29 gennaio alle ore 20 è convocata l’assemblea annuale dell’Associazione Salvaiciclisti-Bologna nella sede di Porta Galliera, Piazza XX Settembre 2/3 per approvare il bilancio consuntivo 2019 e il bilancio preventivo 2020.

Approveremo il calendario delle attività, rinnoveremo la tessera associativa e discuteremo di come portare avanti il nostro impegno per la ciclabilità urbana.

Salvaiciclisti è sempre più una comunità variegata di utenti della strada attivi e consapevoli, impegnati su diversi livelli per occuparsi del bene comune e sensibilizzare i concittadini, le istituzioni e i media sulla necessità di rivoluzionare il nostro modo di stare nello spazio pubblico.

Che cosa ha prodotto questo impegno nel 2019?

Le attività dell’anno passato sono state numerosissime e saremo felici di presentarvele tutte brevemente durante l’Assemblea, ma abbiamo chiesto ai nostri soci e alle nostre socie quali fossero state per loro più significative, importanti o divertenti e che cosa vorrebbero rivedere o creare per questo nuovo anno.

Secondo Andrea Ballandi, il Bike Pride resta un momento fondamentale dell’anno ciclistico. Emozionante anche l’iniziativa del 25 aprile con ANPI, in bicicletta sui luoghi più significativi della Resistenza bolognese. Nel 2020, Andrea vorrebbe partecipare a iniziative visibili sul territorio, come i BikeBreakfast e dei flashmob d’effetto.

Fabrizio è un grande fan del Bikemetothemoon, l’appuntamento fisso del martedì sera, e vorrebbe, per il 2020, dargli nuova vita e un nuovo look, “una specie di variazione sul tema per renderlo nuovamente attrattivo”.
Due volte all’anno, col clima mite, vorrebbe organizzare una “doppia”: un Bikemetothedawn al mattino e un Bikemetothemoon la sera.
Ha poi apprezzato particolarmente le proiezioni di Bicifilm e Visioni a Catena, la pedalata transfemminista ClitoRide e il progetto Biciliberatutti/e.  Anche per Fabrizio il Bike Pride resta un momento imprescindibile dell’anno!

Bart ha amato molto la pedalata del 25 aprile, soprattutto nella versione 2019 che ci ha visto pedalare in periferia con un finale con salsiccia e arrosticini. Anche per Bart il Bikemetothemoon è una iniziativa importante, a cui andrebbe dato nuovo slancio, come volano che aiuti anche a coinvolgere persone per i giri più lunghi. Per il 2020 si aspetta tante azioni politiche e flashmod su temi caldi di attualità. Tra i suoi desiderata c’è la volontà di trovare un modo per comunicare con le società sportive ciclistiche, perché ci ritroviamo con un nuovo gruppo di persone che si sta rendendo conto “solo ultimamente” che pedalare in strada è pericoloso: i morti famosi ed i gridi di allarme tra i big del ciclismo (Nibali proprio qualche giorno fa ne ha lanciato uno) fanno da volano, ma non raccolgono adesioni programmatiche, manca soprattutto un momento di coesione. 

Simona pensa che “Una bici bianca per Asif” sia stato un gesto importante e che dovremmo farlo per ogni vittima della strada, coinvolgendo per tempo i familiari, le persone che abitano nelle zone di incidente e le associazioni attive, in modo che sia non un momento dell’associazione, ma della società civile. Simona rileva come le persone siano sempre più fataliste e insensibili rispetto alle morti stradali, viste come “inevitabili” o al massimo “se l’è cercata”, come attivisti/e dobbiamo essere capaci di rendere le persone consapevoli che questi morti dipendono da noi e sono evitabilissimi, in modo che misure come autovelox e Zone30 siano percepite di interesse collettivo e non punitive. 

Per Teresa i momenti di socialità in strada, come i BikeBreakfast, rappresentano il vero valore della nostra associazione

I momenti collettivi sono stati dunque molto importanti, ma anche alcuni progetti specifici hanno aiutato l’associazione ad aiutare chi cerca nella bici “Il proprio mezzo verso l’emancipazione”, come il progetto “Biciliberatutti/e”, che forma tutor per seguire con un programma di tutoraggio personalizzato chi vuole imparare in bici a ogni età, anche da grande, con un focus particolare sulle donne migranti.

Nel 2019 tutti i martedì abbiamo infatti pedalato (e continueremo a farlo nel 2020) con il BMTTM, ma ci piacerebbe raccogliere idee su come rivitalizzarlo, magari facendo sinergie con altre associazioni o idee che circolano in città

Come per il 2019, anche per il 2020 abbiamo una sola grande certezza: ci aspetta tanto lavoro e tanta fatica, perchè a livello nazionale è ancora scarso l’impegno concreto sui temi ambientali, nonostante Greta, i Fridays for Future e il movimento Extinction Rebellion abbiano sicuramente contribuito ad accendere con forza una luce sul problema del cambio climatico e dell’emergenza ambientale.

Nonostante ciò, chi pedala per le strade della nostra città è ancora visto come un problema e non come una soluzione. Per questo siamo sicuri/e che il nostro anno sarà più che mai “in strada”.

Venite in assemblea, sostenete l’associazione, abbiamo bisogno della vostra energia, del vostro supporto e delle vostre idee.

Le Attività del 2019

Bikemetothemoon
In Strada Maggiore non c’è una ciclabile – flashmob
Partecipare al PUMS: organizziamoci! (lavoro di analisi dei documenti del PUMS)
Corsi ciclomeccanica: l’arte della manutenzione della bicicletta (base, avanzato e PRO)
Bike to Art – Te.Arte a Corticella
Biciliberatutti: diventa insegnante!
Quale futuro per Dynamo? Assemblea cittadina aperta
Andiamo in bici al Bosco che cammina!
Pedalare non è un reato e noi continueremo a farlo – Bologna
UniBike 2019: kit completo di ciclosopravvivenza urbana
Esistere, pedalare, resistere: 25 aprile in bici
Family bike tour – 1° maggio in bici
Biciclettata con Libera
La Ravaldona – Quarta edizione
Laboratorio ciapinaro Bike Pride 2019Bike Breakfast – colazione gratis ai ciclisti urbani
BikeMeToTheDawn – pedalare all’alba
Pedalare per star bene! Biketour + Pratica ai Prati di Caprara
Bike Pride 2019 X Edizione – Circus!
Sulla via degli Ostrogoti (giretto associativo)
Bicifilm – Domani! Il film che trova le risposte del futuroVisioni a catena – tre giorni di cinema, arte e storie di bici
Clito Ride – pedalata femminista
Grazie SMOG! messaggi in bici per una cittadinanza consapevole
A scuola a piedi e in bici | Resilienze Festival
Biciliberatutte
Una bici bianca per Asif
Staffetta podistica e ciclistica per le vittime della Uno Bianca
InterMobility Week: Bici + Treno ti costa meno!
Mobilità Sostenibile: diamo un’impennata!
Passiamocinmezzo
Cinnica si presenta alla città
Natale con il ciclista immaginario