Incidente in via Toscana: non è una fatalità

[COMUNICATO STAMPA] Apprendiamo dalla stampa che un’altra persona è stata investita mentre era in bici sulle strade di Bologna. Un ragazzino di soli 12 che sta vedendo ora la morte in faccia. Mentre non arrivano notizie sulle condizioni del piccolo, riserviamo a questo nuovo episodio non già la rabbia che si riserva alle fatalità ma l’indignazione verso una gestione della mobilità che vede decine di vittime all’anno come inevitabili.

Tutto questo non è una fatalità, è parte di una sciagurata gestione della sicurezza stradale.

Ricordiamo tre aspetti salienti che ci vedono in totale disaccordo con la gestione della sicurezza stradale di questa città.

Primo: a un anno dalla sua presentazione, non ci sono ancora tempi e certezze sulla realizzazione del Biciplan, il quale prevede ciclabili nelle strade più trafficate e usate dai ciclisti (tra le quali, chiaramente, anche via Toscana). Avremmo potuto salvare la vita di un bambino se ad oggi la ciclabile fosse in cantiere?

Secondo: troppo spesso la velocità viene considerata come una necessità di chi guida e non la prima causa di morte di pedoni, ciclisti e automobilisti: si è parlato di “tempi di vita” invece che di “tempi di morte”.
Ricordate le proteste riguardo alle modifiche alla viabilità di via Toscana? Si dà ascolto a chi vuole superare i limiti di velocità e non si pensa alla sicurezza.
È così che vediamo rassicurare chi protesta per due autovelox che non ne verranno installati altri, anziché considerarli una necessaria tutela per tutti, automobilisti compresi; rassicurare le mamme sul fatto che potranno scorrazzare liberamente dove c’erano preferenziali, con discutibili categorizzazioni degli utenti.

Terzo: le forze dell’ordine non agiscono in modo efficace sul controllo della velocità, della doppia fila e della fermata abusiva, del carico e scarico incontrollato fuori dagli spazi e dagli orari previsti, il trasporto pubblico subisce ritardi e rallentamenti, mentre i pedoni si devono districare su marciapiedi minuscoli, i ciclisti si trovano con ciclabili occupate o interrotte per cantieri, i disabili fronteggiano una giungla di barriere architettoniche e mezzi parcheggiati di fronte agli scivoli.
Anziani e bambini sono i più colpiti, servono provvedimenti e prese di posizione chiare, attendiamo con urgenza risposte dalle istituzioni

FIRMA LA PETIZIONE PER LA CICLABILE SU VIA MURRI E VIA TOSCANA

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